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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Non siamo bambole": la denuncia Scouts contro la Barbie

Gruppi di attivisti chiedono di rompere la partnership con Mattel che ha "donato" due milioni all'associazione

Mattel, la società produttrice della Barbie, prova a rivalutare l’immagine della bambola di plastica più amata e discussa di sempre, ma il suo tentativo potrebbe essere vanificato da due associazioni americane che si battono per difendere i bambini dal bombardamento di messaggi pubblicitari.

L’azienda, infatti, ha donato a favore del gruppo femminile di scout ben due milioni di dollari a patto che venissero promosse le sue bambole tra le iscritte, ma dato che la missione principale delle Girl Scout è quella di "creare ragazze coraggiose, sicure e con carattere", le due associazioni si sono opposte all'accordo siglato lo scorso agosto da Mattel e i vertici delle Girl Scouts.

Al momento è stato lanciato un gioco online che, stando alla descrizione di uno dei due gruppi di attivisti - Campaign for a Commercial-Free Childhood - "è poco più che una pubblicità interattiva", mentre le scout più piccole (quelle delle fasce Daisy e Brownie, dai 5 ai 9 anni) sono state invitate a indossare toppe di Barbie sulla divisa, divenendo di fatto "pubblicità ambulanti".

"Il marchio Barbie idealizza un prototipo fisico pericolosamente irraggiungibile - si legge nel comunicato dell'associazione - alcuni studi dimostrano che le bambine tra i 5 e gli 8 anni, esattamente quella fascia colpita dalla partnership tra Mattel e Girl Scout, che entrano in contatto con le Barbie mostrano maggiore insoddisfazione nei confronti del loro corpo e vogliono essere più magre". 

Nonostante le pressioni, l'associazione di scout femminile non sembra voler fare dietro front: prima tra tutte la divisione di New York, che ha già ribadito il suo interesse a mantenere gli accordi con Mattel.

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