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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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'Be my eyes', l'app che 'presta' gli occhi agli ipovedenti

Basta una videochiamata e coloro che hanno problemi di vista potranno avere tutte le informazioni di cui hanno bisogno nella vita di ogni giorno, come controllare la scadenza di un alimento o leggerne gli ingredienti

La vita degli ipovedenti è più dura di quanto si possa immaginare e per quanto i mezzi messi loro a disposizione nel tempo supportino la loro condizione, adesso è la tecnologia moderna, fatta di smartphone e virtualità, a migliorare in manera decisiva la loro quotidianità. 

Nell'ambito di questo progresso, si inserisce 'Be my eyes', un’applicazione creata da un gruppo di sviluppatori danesi che consente di 'prendere sotto braccio' coloro che hanno problemi di vista per indicargli le informazioni di cui hanno bisogno.

Non a caso, l’app si chiama “Sii i miei occhi” perché la connessione social si basa sul poter prestare i propri occhi attraverso l’occhio elettronico (la videocamera) dello smartphone, mettendo in contatto chi presta aiuto con chi lo cerca. 

In cosa si può essere utili? Per controllare la scadenza del latte, esplorare l'ambiente circostante per ritrovare un oggetto smarrito, leggere il nome di una via, sapere dove si deve premere il pulsante di un citofono, e funziona in modo sempice, perché basta ricevere una videochiamata per permettere ai volontari registrati di rispondere e guardare là dove l’utente che ha chiamato non riesca adecifrare le corretete informazioni.

Sul sito dell’applicazione vengono continuamente aggiornati i dati e quasi 5 mila sono gli ipovedenti aiutati in vario modo con oltre 63 mila “sguardi prestati”.

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