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Giovedì, 28 Marzo 2024
Donna

Ecco il “burqini”, il costume da bagno per nuotatrici musulmane

Affinché le donne musulmane possano praticare nuoto senza contravvenire ai dettami della religione, è stato creato un burqua con un materiale subacqueo adatto allo sport

Secondo la Legge Islamica, le donne possono praticare solo gli sport indicati dal Profeta e tra il tiro con l'arco, la corsa e la lotta libera, nelle hadīth (gli aneddoti raccontati da Maometto che costituiscono la seconda fonte di legge dopo il Corano) è previsto anche il nuoto, concesso a patto che venga eseguito con gli abiti adatti. 

Ma nel caso di questo sport acquatico, il non poter lasciare scoperto il corpo comporta la conseguente perdita di competitività in vasca e proprio per agevolare le sportive musulmane, Arena, l’azienda produttrice di costumi e accessori per lo sport, ha lanciato sul mercato ‘Maysun SWIM COVER-UP’, la prima versione del ‘burqini’ italiano, avvero un burqa realizzato con un materiale adatto al nuoto. 

L'idea venne per la prima volta ad Aheda Zanetti, stilista australiana di origini libanesi, che creò una sorta di muta subacquea che copriva tutto il corpo ad eccezione del viso ed è proprio a questo modello che si è ispirato il marchio: “Nasce il costume coprente per tutte le donne che cercano comfort e benessere in piscina o al mare: elegante, comodo, leggero e velocemente asciugabile”, si legge nel comunicato dell'azienda: “Pensare globalmente e agire localmente è fondamentale per rispondere alle esigenze emergenti da una società variegata e cosmopolita".

Lo scorso anno, Elham Asghari è stata la prima donna iraniana ad aver stabilito il record di nuoto nel Mar Caspio, ma il suo risultato non le fu riconosciuto dal Ministero dello Sport del suo Paese perché il suo abbigliamento lasciava qualche parte del corpo scoperta. "I miei vestiti in acqua erano pesanti come l’uniforme di un astronauta, ma non avevo altra scelta", dichiarò a fine gara. Con il "burqini", forse, questi episodi non accadranno più.

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