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Venerdì, 29 Marzo 2024
Donna

Goleada di tamarri nel campionato di serie A

Una "difficile" selezione dei calciatori per i quali l'eleganza è un concetto astratto


Sono giovani e forti questi ragazzi. Ma l'eleganza per loro ha la forma sferica del pallone, da prendere a calci appena possibile e segnare, per entrare di diritto nell'empireo dei cannonieri. 

10- Federico Balzaretti, difensore Roma. Sembra la versione apocrifa di un qualche Messia evangelico: il capello lungo, colpito dai raggi di un sole artificiale e la barbetta di due giorni, fintamente lasciata incolta, alimentano il fascino dannato del mistero, lo stesso che ha portato le donne italiane ad eleggerlo il giocatore più sexy della serie A. L'immagine poco incline all'eleganza ha subito una sorta di catarsi grazie alla storia d'amore con l'etoille Eleonora Abbagnato. Purificato.

9- Marco Borriello, attaccante Genoa. Tristemente famoso per aver dato il "la" alla popolarità di Belen Rodriguez, il calciatore celebre per essere stato "incorniciato" dal tradimento sventurato, è davvero un bel ragazzo, che rincorre lo stile come un bradipo insegue una lepre. Arriva un po' a rilento, ma la tenacia con cui tenta di scrollarsi di dosso la nomea di "fidanzato di " è davvero encomiabile. Volenteroso.

8- Sergio Romero, portiere Sampdoria. L'argentino ha tutto il fascino caliente che conviene ad uno sportivo, con tanto di sguardo mediterraneo e labbra carnose. La chioma fluente adesso è tenuta insieme da trecce trasversali, scelta un tantino demodè, ma è ovvio che voglia distinguersi. Da chi non si sa, ma lui ci prova. Temerario "vintage".

7- Rodrigo Palacio, attaccante Inter. La sua trecccina che spunta sbarazzina dalla testa rasata vuole essere il ricordo ingiallito del codino santificato di Roberto Baggio, ma l'aggravante di aver premeditato una sorta di apologia della tamarragine lo condanna, salvo poi perdonarlo per l'incapacità di discernere il buon gusto dalla bizzarria. Lo si assolve per quel sorriso ingenuo, che sembra dire "non so perchè l'ho fatto". Prosciolto.

6- Philippe Mexes, difensore Milan. Una criniera mechata la sua, un biondo perfettamente studiato per sembrare naturale come il pelo di un pulcino azzurro. Lo sberluccichio di un bel diamante "sobrio" fa del ragazzo un calciatore perfetto e la decina di tatuaggi spalmati ovunque con nomi, tribali, numeri e stelle conferma che per il patinato mondo del pallone il corpo è un post it, per ricordare di tutto. Smemorato.

5- Francesco Totti, attaccante Roma. Cosa aggiungere ad un uomo che battezza la figlia innocente col nome che è un cognome? La sua tamarraggine non è un fatto puramente estetico, ma un'attitudine sostanziale. L'essere profondamente romano-de-Roma proietta all'esterno l'appeal della borgata che però fa simpatia e condona lo stile grossolano di chi, dopo aver dato una netta sforbiciata alla zazzera, sostanzialmente, adesso se ne frega del look. Maturo.

4- Fabrizio Micccoli, attaccante Palermo. Eccole, le sopracciglie. Una sorta di decespugliatore ha striato il monociglio del salentino, che si diverte a dare prova della capacità di gareggiare da campione anche sul campo delle scelte dei look improbabili, spaziando dai capelli con taglio triangolare al pennacchio con frangia e rasatura laterale. Convinto.

3- Stephan El Shaarawy, attaccante del Milan. La trasposizione in chiave calcistica dell'anime giapponese Goku sarà ricordato, oltre che per i virtuosismi  calcistici, anche per la cura maniacale che mette nello spinzettarsi le sopracciglie, perfette come quelle raffigurate in un quadro di Modigliani. "Cucco parecchio su facebook", ha dichiarato gagliardo "il Faraone", ma non si capisce se le donne lo avvicinano per carpire il segreto delle sue creme anti-age o perchè restano attratte dalla forza magnetica della sua cresta ingelatinata. Imbalsamato.

2- Antonio Cassano, attaccante Inter. Troppo facile: su di lui è stato detto e scritto di tutto, perchè fornisce sempre copioso materiale per erigere indefinibili costrutti sulla "coattaggine" made in Bari da esportazione. Dai bottoni grossi come ferma carte a mo' di orecchino agli anelli circolari infestati di pietre, anche se sta zitto-fermo-muto, è comunque tacciato di tamarragine. Questo ragazzo non merita più di essere attaccato. Ci pensa da solo. Miracolato.

1- Pablo Daniel Osvaldo, attaccante della Roma. Più che un professionista del pallone, sembra un principe detronizzato dal regno di Maria De Filippi. L'acconciatura degna di una guardia imperiale giapponese e i tatuaggi stampati un po' a casaccio sul corpo gli hanno fatto credere di poter ambire in un'altra vita ad una fratellanza illegittima con l'attore Jhonny Deep. Vita che però non sembra accontentarlo, per cui per adesso prova ad emularlo, nel suo piccolo. Onore al coraggio.

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