Eccitati dalla coda: il perizoma c'è e si vede
Basta piegarsi o sedersi perché il succinto capo intimo appaia dai pantaloni a vita bassa e assuma le sembianze della coda di una balena
Si chiama ‘coda di balena’ - 'whale tail' in inglese -, ma non ha nulla a che fare con la pinna caudale del mammifero marino. Il lessico moderno si adegua ai fenomeni di massa e, se non dà vita a neologismi, crea allegorie come questa, che nobilita l’esibizione della mutanda ricorrendo alla figura del cetaceo.
Si badi che non tutti gli slip in vista possono rimandare alla definizione in questione, poiché il concetto è circoscritto all’immagine del perizoma, quel succinto indumento che copre la zona pubica e lascia scoperti i glutei, dotato di sottilissimi cordini che aderiscono sui fianchi e fanno capolino dalla ‘balaustra’ di pantaloni a vita bassa.
Né la cosiddetta ‘brasiliana’ - che ha la parte anteriore e posteriore delle stesse dimensioni - né il famigerato ‘tanga’ che invece copre una piccola zona prima di perdersi nell’incavo del fondoschiena: solo il minuscolo capo adamitico è in grado di fornire la visione metaforica di uno scorcio di mondo acquatico.
Ebbene, lo spettacolo poco edificante della smargiassa ‘fuoriuscita’ si manifesta allo spettatore attonito quando la titolare di natiche impertinenti - volente o nolente - assume una posizione inconsulta, si piega un po’ troppo o semplicemente si siede senza la dovuta accortezza, ed esibisce in tutta la sua insolenza la rappresentazione in chiave ‘tessile’ dell’estrema pinna ittica.
Inutile dire quanto questa visione possa scuotere l'ormone maschile, notoriamente sensibile alla turbolenza del gioco intermittente che svela e copre, ammicca e imbarazza, e mentre lei tenta di ricomporsi, l'uomo si è già perso nell'oceano profondissimo di una accalorata frenesia.
Questa ‘fenomenologia della mutanda’, tuttavia, non può essere declinata esclusivamente al femminile: sebbene l’espressione ‘coda di balena’ non sia -è il caso di dire- ‘unisex’, anche lui contribuisce con altrettanto fervore alla rassegna dell’intimo, lasciando che gli elastici dei boxer –recanti, spesso e volentieri, loghi di marchi nazionalpopolari- strabordino ganzi dal pantalone calato con una disinvoltura che lascia sgomenti.
I timidoni che ancora pensano di esibire la propria lingerie solo davanti a un partner meritevole, nel riserbo delle mura domestiche, sono rimasti evidentemente indietro rispetto all’evoluzione del linguaggio e dei costumi.
‘Chi mostra gode e chi guarda crepa’: adesso si fa così.
