A lezione di "napoletano": una scuola insegna a parlare in dialetto
In una scuola media del capoluogo campano, agli alunni è stata fornita la possibilità di frequentare un corso per imparare la pronuncia perfetta e la dizione del dialetto locale, insieme ad alcuni elementi della cultura partenopea
Ora come ora, conoscere e parlare almeno due lingue è la base per essere fuori dal girone degli ignoranti che la modernità confina fuori dalla globalizzazione, ma altrettanto importante appare perseverare nella buona conoscenza della propria lingua madre che è fatta anche di dialetti, di parole tronche e di suoni gutturali tutti rispettosi di tradizioni secolari che non possono certo essere sacrificati in nome dell'ambita integrazione.
Per questo, il progetto della scuola media statale "Viale delle Acaie" del quartiere collinare di Napoli di introdurre "l'ora di napoletano" appare un'originale proposta per i ragazzi che dovranno impegnarsi nell'apprendere la pronuncia e la dizione del dialetto e alcuni elementi della storia e della cultura partenopee e non è un caso se l'iniziativa ha riscosso grande interesse da parte delle associazioni che promuovono la riscoperta delle lingue regionali europee.
Lo scopo, infatti, è quello di tramandare alle nuove generazioni il dialetto e rendere loro familiare la tradizione campana attraverso dieci incontri pomeridiani di due ore, al termine delle quali sarà rilasciata ai partecipanti una certificazione delle competenze raggiunte, in base al Q.C.E.R. (quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue).
Il progetto chiamato "Napulitanamente" ha suscitato interesse fra cultori e studiosi del napoletano, ma anche in associazioni che da molto tempo si occupano di lingue regionali europee, come il provenzale o il catalano, riaprendo il dibattito sulla loro valorizzazione ed insegnamento nelle scuole.
