rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Donna

Etero, omo o bisessuali: 10 punti che spiegano l’orientamento sessuale

Alcune ricerche dimostrano come l’attrazione verso il proprio o l’altro sesso non sia immutabile nel tempo e nemmeno dettato da traumi, ma deriva da una delicata combinazione di fattori genetici e ambientali. Ecco i risultati di alcuni studi in materia

Sulla scia delle polemiche che la vittoria della drag Conchita Wurst, al secolo Thomas Neuwirth, ha suscitato all’Eurovision Song Contest, tanti sono i dubbi sulle differenze tra i vari orientamenti sessuali e sul modo del tutto personale che ognuno ha di esternarli.

Molti studiosi hanno spesso messo in evidenza la molteplicità degli aspetti che concorrono, fin dalla nascita, nel determinare il sesso dal quale ci si senta attratti e, per quanto rimanga sempre qualcosa di inspiegabile, in linea di massima la direzione della sessualità pare che derivi da una delicata combinazione di fattori genetici e ambientali. 

Era il 1948 quando il biologo sessuologo Alfred Kinsey, sulla base dei risultati di una vasta inchiesta statistica sul comportamento sessuale della popolazione statunitense, dichiarò che l’orientamento sessuale non è una condizione immutabile, ma “una collocazione spesso dinamica, lungo un continuum di possibilità” e successive ricerche hanno poi permesso di approfondire questi aspetti giungendo ad alcuni risultati. 

1. L’orientamento sessuale è il risultato dell'interazione di fattori biologici, genetici, ambientali e culturali. Non è biologicamente preordinato in modo rigido verso un dato sesso, ma solo indirizzato con una preferenza, nella maggioranza dei casi, in senso eterosessuale, ma comunque rimane un certo grado di fluidità potenziale che permette lo svilupparsi delle differenze, in base a processi di apprendimento ed eventi di vita.

2. Non si è sessualmente orientati in modo stabile, poiché possono determinarsi dei cambiamenti: infatti, ci sono persone sia eterosessuali che omosessuali che vivono anni da eterosessuali e poi sperimentano, in alcuni periodi, cambiamenti nell’attrazione sessuale, nelle fantasie e nel desiderio.

3. Ci sono motivi per pensare che in assenza di pressioni sociali, condizionamenti culturali ed educativi di una società che sostiene e favorisce la direzione etero, probabilmente una proporzione di popolazione molto più vasta esprimerebbe un orientamento sessuale diverso. 

4. Omosessuali ed etero non sono categorie distinte, nemmeno dal punto di vista genetico: nonostante l’accanimento di qualcuno, nessun gene dell'omosessualità è stato fino a oggi isolato e le etichette etero, omo e bisessuale sono ormai considerate inadeguate per esprimere l’ampia gamma di possibilità degli orientamenti sessuali. Si tratta, dunque, di schemi riduttivi che inquadrano una realtà ben più complessa.

5. Le donne mostrano una maggiore flessibilità nel proprio orientamento: diversi studi evidenziano come la sfera femminile consideri il proprio orientamento sessuale come flessibile, in alcuni casi ‘scelto’, mentre gli uomini più spesso lo vivono come innato e immutabile.

6. Alternative di orientamento sessuale riguardano statisticamente più i maschi per poi rimanere abbastanza stabili nel tempo, rispetto a quello che avviene nelle femmine: le cause sembrano da imputare ad elementi legati alla più elevata rigidità dei ruoli di genere culturalmente imposti agli uomini.

7. L’ipotesi -smentita dagli studi- che l’orientamento sessuale sia immutabile, sembra rendere più facile l’accettazione sociale dell’omosessualità in una società.

8. Non esistono evidenze scientifiche che l’orientamento sessuale possa essere modificato volontariamente: l’American Psychological Association ha escluso che sia possibile modificarlo utilizzando forme di terapia psicologiche o religiose.

9. Non c’è alcuna prova scientifica legittima che dimostri che vivere una sessualità diversamente orientata rispetto alla maggioranza, significhi aver subito traumi infantili, deficit educativi, rapporti difficili con i genitori o con l’altro sesso, così come non è stata trovata nessuna correlazione tra orientamento sessuale e psicopatologia. Fino agli anni 70 del secolo scorso, l’omosessualità era contemplata come deviazione sessuale nel DSM, il manuale diagnostico statistico di riferimento della psichiatria, voce che oggi resiste solo nel pregiudizio.

10. L’orientamento sessuale è una caratteristica radicata che ha un significato profondo per gli individui, è espressione di sé, per cui la sua limitazione psicologica, culturale o giuridica infligge gravi danni psicologici.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Etero, omo o bisessuali: 10 punti che spiegano l’orientamento sessuale

Today è in caricamento