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Martedì, 23 Aprile 2024
Donna

La "drunkoressia" in vertiginoso aumento, ecco cos'è

Circa 300 mila casi tra i giovani nella fascia d'età dai 14 ai 17 anni. Ben otto volte su dieci colpisce le donne

Il termine è inconsueto, una sorta di neologismo che coinvolge una parola inglese ("drunk", cioè ubriaco) e che indica un fenomeno preoccupante che si sta diffondendo sempre di più anche tra i giovani italiani.

La "drunkoressia" è la nefasta abitudine di digiunare per poi consumare bevande ad alta gradazione alcolica. L'obiettivo del digiuno è quello di poter poi bere liberamente senza preoccuparsi del calcolo delle calorie ma, soprattutto, di godere maggiormente degli effetti inebrianti dell'alcool.

A  digiuno, l'alcool viene infatti rapidamente assorbito dalle pareti stesse dello stomaco, giungendo a velocità di record nel flusso sanguigno.

Nato negli Stati Uniti (e dove, altrimenti?), questo fenomeno si sta allargando a macchia d'olio anche in Italia, dove sono stati registrati circa 300 mila casi tra i giovani nella fascia d'età dai 14 ai 17 anni; particolare non trascurabile, ben otto volte su dieci sono di sesso femminile.

Inutile precisare che gli effetti della drunkoressia sono estremamente dannosi, in quanto alle devastazioni perpetrate dall'alcool sul fegato e sul sistema nervoso si sommano pericolosi cali di peso con scomparsa del ciclo mestruale nelle ragazze, pericolo di osteoporosi, aritmie cardiache e steatosi epatica (aumento di grassi nel fegato, primo passo verso la cirrosi).

In molti casi, oltre all'assunzione di alcolici, viene fatto anche largo uso dei cosiddetti "energy drinks", ritenuti a torto assolutamente inncoui e assunti perfino dai giovanissimi sotto i 14 anni, che ne consumano in media 0,95 litri a settimana (circa 4 litri al mese).
 

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