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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Lo voglio enorme": e gli italiani si allungano il pene

La falloplastica consente di modificare le caratteristiche del pene, del quale gli italiani pare non siano del tutto sodisfatti

Sarà pur vero che le dimensioni dell'organo sessuale maschile non contino, ma da che mondo è mondo, l'uomo ha bisogno di un'unità di misura certa su cui basare la virilità ed è ovvio che la parte del corpo a cui fare riferimento è sempre il pene.
Al di là della proverbiale focosità del maschio latino, tutto passione e godimento, pare che in Italia sempre più spesso si ricorra alla cosiddetta 'falloplastica', un'operazione che consente di aumentare le dimensione dell'organo sessuale dai 2 ai a 4 centimetri.

In occasione del XXXIV Congresso nazionale della Società italiana di medicina estetica, si è stimato che nel 2011 si siano sottoposti a questa chirurgia dai 2.000 ai 3.000 uomini nel nostro Paese, anche grazie alla possibilità di optare per una rosa di  procedure chirurgiche che consente di personalizzare la tecnica a seconda delle proprie caratteristiche: negli ultimi tre anni, dal 2010 al 2012, il 60% ha affrontato una procedura combinata di allungamento e ingrossamento del pene (laser falloplastica + lipopenoscultura), il 30% circa a quella per l'ingrossamento e il rimanente 10% al solo allungamento.

L'opinione comune, infatti, confermata anche da numerose interviste al pubblico femminile, è che conti più la larghezza della lunghezza, perché in grado di procurare più piacere alla partner, oltre ad avere un impatto visivo più soddisfacente.
Il paziente medio che si sottopone alla pratica ha 32 anni, ma in aumento sono anche gli over 50, disposti a sborsare una cifra che oscilla tra i 2.000 e i 7.000 euro per vedere esaudito il loro desiderio di godere di poderosi attributi.

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