"Ha mostrato cosce e genitali": censurata la ginnasta musulmana

È malese, ha 21 anni e ha conquistato sei medaglie nella ginnastica artistica, ma ciò non è bastato a renderla fonte di  orgoglio nazionale per il suo Paese di origine, perché Farah Ann Abdul Hadi è musulmana e, come tale, è stata accusata di aver infranto delle regole fondamentali. 

Tan Sri Harussani Zakaria, il Mufti dello stato di Perak, in Malaysia, la sta criticando duramente per aver indossato, proprio come tutte le sue sfidanti, il body d’ordinanza necesario per la sua esibizione durante i Giochi del sud est asiatico - dove si è aggiudicata due medaglie d’oro - considerato "troppo succinto".  

"Se le donne musulmane vogliono praticare la ginnastica" - ha spiegato il più alto ufficiale malese della legge religiosa al portale di informazione Astro Awani - "devono trovare un abbigliamento che copra l'aurat (secondo l’Islam, quello che non è opportuno svelare) e questo, a sua volta, potrebbe non essere adatto a questo sport" ha chiarito, regola che dovrebbe valere anche per gli uomini come i giocatori di calcio, ad esempio, che, nel rispetto della religione, dovrebbero indossare pantaloncini che coprano le ginocchia.

Sui social, molti utenti hanno condiviso le opinioni del e hanno incolpato l’atleta di "avere mostrato le cosce e messo in evidenza i genitali", ma sono tanti anche quelli che difendono la giovane campionessa. il ministro dello Sport e della Gioventù della Malaysia, Khairy Jamaluddin, ha twittato contro il Mufti: "Farah ha entusiasmato i giudici e vinto l'oro. Le sue opere possono essere giudicate solo dall' Onnipotente. Non da voi. Lasciate in pace i nostri atleti" ha tuonato e per sostenere Farah Ann è nata anche una pagina Facebook a cui in pochi giorni hanno aderito in 20 mila. 

L’atleta, dal canto suo, ha ringraziato: "Voglio solo esprimere la mia sincera gratitudine a tutti coloro che mi stanno sostenendo. È una sensazione travolgente avere una così grande e positiva risposta da tutti voi. Grazie tante".