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Martedì, 23 Aprile 2024
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Benvenuti a 'Sex Mountain': qui si fa sesso con chiunque per avere fortuna

Uomini sposati, casalinghe, politici e prostitute: tutti si mettono in fila per un pellegrinaggio 'religioso' che promette buon auspicio a chi fa sesso per sette volte consecutive

Un rituale antico si celebra da tempo immemore in Indonesia, nel Paese con la più alta percentuale di musulmani al mondo, che vede uomini sposati, casalinghe, politici e prostitute recarsi in processione di verso Gunung Kemukus, al centro dell'isola di Java, per fare sesso con la speranza di ingraziarsi la buona sorte.

A scavare nei segreti di quella che è già nota come 'Sex Mountain' ci ha pensato Patrick Abboud, giornalista televisivo della Sbs, che è rimasto sulla montagna due settimane per addentrarsi nell'insolito culto che vuole che ogni 35 giorni ci si debba recare alla montagna e fare sesso sette volte consecutive affinché il rito sia completato e secondo una stima, più di 8mila persone, quasi tutte indonesiane, si sottopongono alla maratona per attirare la fortuna e dare una svolta alla propria vita.

Il rituale giavanese affonda le sue radici nella leggenda risalente al 16° secolo che racconta di un giovane principe indonesiano innamorato della sua matrigna a tal punto da fuggire con lei sulla montagna dove, proprio mentre stavano facendo sesso, furono interrotti, catturati, uccisi e sepolti: "Dove furono deposti i corpi adesso sorge un santuario", ha raccontato Abboud, "da allora si crede che chiunque riesca a concludere l'atto sessuale per sette volte avrà fortuna, a differenza dei due sfortunati amanti".

Tuttavia, a risultare curioso è il fatto che tale liturgia resista proprio in un Paese in cui la religione vieta il sesso fuori dal matrimonio, considerando che addirittura è diventata così popolare da spingere il governo locale a renderla una sorta di attrazione turistica, spingendo ambulanti e artisti di strada a stabilirsi in maniera permanente proprio sulla montagna. "È assolutamente contraddittorio" ha sottolineato Abboud, "il governo sa dell'adulterio, ma chiude un occhio. C'è da tener conto che si tratti di un rituale giavanese che è molto diverso dal mondo musulmano e da tutto il resto dell'Indonesia, dove non sarebbe ammissibile. Le credenze sono una miscela di Islam, Hindi e Buddismo", ha spiegato.

Prolifera così la prostituzione, senza contare l'aumento delle malattie sessualmente trasmissibili in una pratica che, per come viene esercitata, non contempla metodi contraccettvi: "Ho parlato con un medico, mi ha raccontato che la maggior parte dei lavoratori del sesso ha malattie sessuali. Gli uomini non usano i preservativi, così l'HIV è in crescita" ha detto il giornalista, ribadendo il fatto che, nonostante i rischi, i pellegrini alla montagna del sesso sono in aumento. Come Mardiyah, una vedova che da anni è in difficoltà economica, che si è raccontata dopo aver concluso il tour de force: "Vengo qui da qualche mese. Dopo il rito la fortuna è arrivata: i miei affari sono migliorati e le entrate sono aumentate" ha raccontato la donna e anche alcuni uomini hanno detto di essere in cerca 'di svago e di fortuna' per quanto legati a legittime consorti.

Un mondo sospeso tra religione, culto e credenze del mondo antico, insomma, in bilico con le contraddizioni che lo rendono un microcosmo unico al mondo: "Non troverete mai un rituale come questo in un'altra parte del mondo musulmano", ha concluso Abboud, "L'interpretazione giavanese è molto più liberale". 

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