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Venerdì, 29 Marzo 2024
Donna

Istat: in 2,4 milioni di famiglie lavora solo la donna

Dal rapporto annuale dell'istituto di statistica è emerso come sia in costante aumento il numero di donne italiane che portano avanti da sole l'economia di un intero nucleo familiare

Anche quest'anno il rapporto annuale dell'Istat nella sua 23esima edizione ha documentato la consueta riflessione sul presente dell'Italia, per descrivere attraverso l'utilizzo di dati e analisi, le trasformazioni intervenute nel recente passato e individuare le potenzialità di crescita del Paese.

Concentrando l'attenzione sui diversi soggetti che si muovono nel sistema produttivo, nella società e sull'intero territorio, uno dei dati che balza più all'occhio è quello secondo cui in 2,4 milioni di famiglie lavora solo la donna, quota che "continua ad aumentare" in riferimento al fatto che nel 2014 la percentuale ha raggiunto il 12,9% pari a 2 milioni 428 mila nuclei, mentre ci si fermava al 12,5% nel 2013 e al  9,6% nel 2008 (1 milione 731 mila).

Le donne, inoltre, appaiono ancora ostacolate nell'accesso alle posizioni di vertice nelle aziende e il 2014 non ha portato nessun cambio di passo nella parità di genere in carriere manageriali, dato che restano ancora escluse dalle stanze dei bottoni e dai bonus retributivi che caratterizzano le posizioni al top.

Il livello di istruzione, la durata dell'esperienza nel mercato del lavoro e la cittadinanza del lavoratore determinano un effetto sul differenziale retributivo che è superiore per gli uomini rispetto alle donne e varia a livello territoriale restando  maggiore quando si tratta di livelli retributivi più alti. Il divario di genere, però, non riguarda solo le posizioni di vertice, visto che il fenomeno è diffuso a tutti i livelli.

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