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Venerdì, 19 Aprile 2024
Donna

Fa sesso come mangia? Osservalo e parliamone

Galante, burbero o ‘buongustaio’? Dal rapporto che un uomo mostra di avere col cibo, si può intuire come approccerà in camera da letto

A tavola, un uomo è spacciato: stanato nella sua essenza, colpito nella sostanza, affondato nel mare della sua reale consistenza. 
A tavola un uomo no che non può mentire. 
È dall’atto di nutrirsi che traspare la sua natura, sia essa dolce o egoista, burbera o generosa, gentile o rancorosa e al di là di ogni ipocrisia, l’infingardo gentleman si manifesta nella sua finta compostezza e il modesto corteggiatore si innalza alla gloria degli altari per una insospettabile cortesia. 

E se è vero che il confine tra eros e cibo facilmente si lasci oltrepassare da ricette afrodisiache e pruriginose fantasie, altrettanto attendibile si fa la presunzione di pensare che da come un uomo maneggia posate, solleva i bicchieri e tratta con i commensali così si comporti in camera da letto, ferme restando le dovute e sacrosante eccezioni che possono stupire colei che non si ferma alla banale generalizzazione e varca la soglia della lussuriosa stanza.

- Il rigoroso. Si accomoda garbatamente, piano. Tovagliolo sulle gambe e, nel caso di presbiopia, occhiali sul naso, consulta con attenzione il menu per poi scegliere sempre le solite pietanze, che sono una pizza margherita o una tagliata di manzo. Come non sconvolge le sue papille gustative -che si limitano ad assaggiare senza mai gustare-, così non turba la quiete della camera da letto, calda come un obitorio sterilizzato, e sebbene sia apprezzabile la compostezza con cui mastica, il pensiero di fare sesso con lui emoziona al pari del corpo esanime che su quel tavolo di marmo giace, imbalsamato. Se fosse un piatto: pennette al burro, fredde di frigo.

- L’egoista. Il fatto che per prima cosa sbottoni il colletto e arrotoli le maniche della camicia è il segno che potrebbe anche mordere la gamba del tavolo se non mette subito in bocca una sostanza commestibile. Va da sé che il cestino del pane è suo, dato che lui non mangia: fagocita. E non mastica: ingoia. Mostra di avere un qualche rudimento di buone maniere perché non si appunta il tovagliolo a mo’ di bavero (ma poco ci manca) e quando si versa da bere senza riempire l’altro bicchiere si comprende che sotto le lenzuola penserà prima di tutto alla sua di libidine, considerando la donna una specie di companatico da coinvolgere quel tanto che basta a fare da spugna ad un'ebbrezza erotica totalmente egoriferita. Se fosse un cibo: rosetta rafferma con mortadella sottomarca. 

- Il piacione. Eccolo quello subdolo, il gourmet dei millantatori di savoir faire. Colpisce per un apparente disinteresse verso il cibo (consumato solo in ristoranti esclusivi) e per l’ostentazione dello scibile di un sedicente enologo: agita il vetro, osserva il colore del vino, annusa, sorseggia. È convinto di impressionare, e versando da bere all’ospite - è un signore lui, mica robetta – usa lo sguardo a fessura per indagare sulle probabilità di saltare il dessert e passare direttamente ad un digestivo ‘kamasutrico’, durante il quale non smetterà di chiedere quanto sia ganzo smaltire con lui delle costosissime calorie. Se fosse un piatto: baccalà lesso marinato in salsa agrodolce.

- L’inappetente. Peggio di un uomo che sta a dieta e finge poco appetito, c’è solo l’uomo che sta a dieta e lo dice, tronfio e contento. Mentre ordina un pollo alla piastra con verdure grigliate e pane azzimo, esamina i valori nutrizionali dei piatti elencati e lancia anatemi contro grassi e zuccheri, fiero di una forza di volontà che non cede alla tentazione di sughetti e intingoli. In sua compagnia, viene spontaneo assaporare lentamente ogni boccone a spregio della sua parsimonia e l’idea di una robusta ‘scarpetta’ balza sì alla mente, ma come corpo contundente che lo tenga lontano da ogni contatto intimo: alto, infatti, è il rischio che nell’intimità si concentri sulla consistenza di eventuali ‘maniglie dell’amore’ e che magari suggerisca pure gli esercizi giusti per irrobustire gli addominali. Se fosse un cibo: fetta biscottata con julienne di sedano e ravanelli.

- Il buongustaio. Si capisce dal modo in cui legge il menu e si lascia ispirare dai piatti che lui sì che ama mangiare e godersi davvero la vita. Chiede consigli e sceglie senza fretta, porge il vino e dopo riempie il suo, dosa la chiacchiera e propone di assaggiare. È quello con cui sesso e amore si uniscono in un connubio perfetto che non contempla il ‘quanto basta’, ma lascia che sia il completo, libero piacimento a guidare la serata che non potrà che portare ad  una lenta e perfetta cottura di ogni sorta di desiderio. Se fosse un piatto: Risotto al tartufo nero con scaglie di parmigiano d.oc. e vino rosso.

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