Biancaneve indossa una sexy guepiere…. ed è tutta un’altra favola
Le protagoniste dei cartoni Disney ridisegnate in versione hot da una studentessa d’arte
“C’era una volta una bella principessa di nome Biancaneve: aveva i capelli neri come l’ebano, la bocca rossa come una rosa, la carnagione bianca come la neve…..”. Ecco, appunto: “c’era….una volta”.
Perché oggi lei e le sue “colleghe” Ariel, Mulan e Cenerentola indossano guepiere, calze a rete e baby doll.
E’ la versione in chiave moderna e provocatoria delle protagoniste delle fiabe Disney, comparsa sul blog tedesco thaeger.com. Una studentessa d’arte, nota sul web con lo pseudonimo di Lupa 1985, si è divertita a scoprire le grazie delle fanciulle dei cartoni animati, per anni tenute nascoste sotto gonne improbabili, mantelli accollati e camicette monacali. Allora, come fossero stufe di ingiallire insieme alle pagine dei libri, hanno dismesso i panni delle brave ragazze, quelle buone e pazienti che aspettano fiduciose l’amore che verrà, per mostrarsi procaci e seducenti in una sexy biancheria intima.
Niente coda di pesce per Ariel, che disinibita e volubile si mostra in una lingerie procace e tutt’altro che “addormentata” appare Aurora Rosaspina, che sfoggia un completino intimo da brividi in posa da calendario. E se Biancaneve osa un body giallo con tanto di unghie laccate per nascondere le parti più osè, Belle dimostra di sapere il fatto suo, sorridendo birichina nella posizione tipica dei quadrupedi.
Già in passato le giovinette dei cartoon sono state loro malgrado infiltrate nella giungla dell’attuale fashion system: l’artista Dante Taylor, infatti, le ha immortalate sulle copertine delle riviste patinate più glamour del momento immaginandole come conturbanti top model. Vedere i loro volti "sbattuti in prima pagina" lascia sconcertati, soprattutto per i tratti somatici e gli sguardi contriti che caratterizzato i tratti, "umanizzati" dall'immancabile broncio tipico delle modelle navigate.
Passano all’attacco le caste fanciulle Disney, maliziose e libertine più che mai, forse perché consapevoli che è il tempo in cui sono i principi azzurri a dormire e che, in qualche modo, debbano pur essere svegliati.
