L'ossessione per i seni 'esplosivi': i danni causati dalla troppa chirurgia estetica
Negli ultimi anni si è registrato un aumento di rottura delle protesi mammarie: avere un decollete esagerato è diventato una vera e propria ossessione per molte donne che seguono il modello della super-ritoccata Katie Price
La mania di alcune donne di vantare un decollete esagerato non accenna a diminuire, anzi, visto che negli ultimi 2 anni sono fortemente aumentati i casi di rottura delle protesi mammarie.
Tra il 2012 e il 2013, infatti, sono stati segnalati 1.543 casi contro i 293 tra il 2009 e il 2010 e proprio la Medicines e Healthcare Products Regulatory Agency ha ricevuto 2.427 segnalazioni di problemi con i seni finti, di cui 1.543 erano relativi a rotture delle protesi.
Noto come 'sindrome di Jordan', il problema, a detta di numerosi chirurghi plastici, è dovuto al desiderio delle pazienti di avere seni fuori misura per imitare il modello della super-ritoccata e glamour Katie Price, il cui nome d’arte è appunto Jordan.
La modella si è sottoposta al suo primo intervento per l’aumento del seno all’età di soli 18 anni, quando passò da una 32B a una 32D e da allora ha continuato a spendere quasi tutti i suoi guadagni in chirurgia plastica, per un totale 100 mila euro per sei interventi, l’ultimo dei quali è stato di riduzione di un seno diventato eccessivamente prorompente.
La donna, dopo l’incontro con il primo marito Peter Andre, sperava infatti di ridurre il suo seno, passando da una 32G ad una 32C, ma è stata possibile la riduzione di una sola taglia, cosa che l’ha lasciata poco entusiasta del risultato finale.
Gli esperti, tuttavia, sottolineano come i problemi di tali misure vadano ben oltre la sfera estetica e psicologica, investendo anche e soprattutto il fisico: le protesi di grandi dimensioni, infatti, sono soggette alla forza di gravità e possono incresparsi appena vengono sollevate.
Inoltre, negli ultimi anni, è stato molto diffuso l’utilizzo di protesi poco costose che si dimostravano non all’altezza degli standard e quindi inclini al fallimento. A tal proposito, fece scandalo la notizia dell’azienda francese Poly Implant Prothese che utilizzava per gli interventi del silicone industriale, destinato in realtà alla produzione di materassi: in tutto il mondo furono coinvolte nella vicenda circa 400 mila donne e Jean-Claude Mas, il fondatore della Poly Implant Prothese, venne arrestato per quattro anni con l'accusa di frode.
