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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Dopo un infarto sì al sesso, ma non con l’amante

Cardiologi europei e americani hanno redatto un documento che spiega come e quanto fare sesso dopo un problema cardiaco, con tutti i rischi che comporta la ‘scappatella’ fedifraga

Dopo un ictus o un infarto, l’attività sessuale fa bene, l’importante è che non si pratichi al di fuori del talamo nuziale, quando lo stress dovuto alla coscienza di compiere un peccato potrebbe comportare il rischio di ulteriori attacchi cardiaci e ricadute.

Il monito è scritto a chiare lettere in una sorta di ‘Carta dell'amore dopo l'infarto’, il primo documento redatto dai cardiologi della Società europea di cardiologia (European Society of Cardiology, Esc) insieme ai colleghi dell'American Heart Association (Aha), che sollecita esplicitamente tutti gli operatori sanitari ad affrontare con i pazienti e i loro partner il capitolo ‘sesso’,  sconfiggendo i tabù che ancora oggi bloccano medici e malati.

"I professionisti sanitari sono invitati a fornire ai pazienti che hanno avuto un infarto o un ictus consigli sulla ripresa dell'attività sessuale e devono essere avvisati che lo stress da sesso extraconiugale potrebbe mettere a rischio la salute delle persone con malattie cardiache", ammoniscono gli autori del documento, che ribadiscono quanto pubblicato l'anno scorso in uno studio dai cardiologi statunitensi, che avevano già messo in guardia soprattutto gli uomini tendenti a scegliere partner più giovani, per i quali “il carico di stress legato all'ansia da prestazione e alla cornice extrafamiliare della scappatella, aumenta il rischio di morte improvvisa durante il rapporto sessuale".

Dallo studio americano, condotto sui maschi, infatti, risultava che su 6 mila morti improvvise registrate, meno dell'1% (0,6%) aveva sorpreso la vittima nel pieno di un incontro intimo. Ma fino al 93% di questi casi, cioè "praticamente tutti - evidenzia all'Adnkronos Salute Francesco Maria Bovenzi, presidente dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) - riguardava uomini che stavano avendo un rapporto sessuale extraconiugale, con donne più giovani di loro".

Tradimento a parte, dunque, secondo i cardiologi, dopo un attacco di cuore di media entità i pazienti possono riprendere l'attività sessuale già dopo una settimana, per gradi e con cautela, allo stesso modo con cui possono ricominciare a salire qualche rampa di scale.

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