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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Sesso, i giovani lo scoprono sul web: “I maschi inibiti nella vita reale”

“L’abbuffata multimediale sta nuocendo all'interesse per il sesso reale. E questo è vero soprattutto per i giovani maschi” avvertono gli esperti che tracciano un quadro preoccupante sul modo di vivere oggi la sessualità

Tempi difficili quelli che corrono scanditi da social, app e ogni tipo di invenzione che trasferisce sul piano virtuale le relazioni sociali. Il pericolo è quello ormai riscontrato tra i giovani sempre più avvezzi ai mezzi in questione che, ancor più se riguardano la sessualità, disorientano i loro utilizzatori al punto da impedire il reale approccio con persone in carne, ossa e sentimenti.

"La sessualità dei giovanissimi inizia spesso sul web. I ragazzi oggi sono più liberi ma, forse, l'abbuffata multimediale sta nuocendo all'interesse per il sesso reale. E questo è vero soprattutto per i giovani maschi", leoni dietro lo schermo di pc o smartphone, ma "piuttosto inibiti nella vita reale, a differenza delle ragazze": la preoccupante osservazione è spiegata all'AdnKronos Salute da Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all'Università degli Studi di Padova e componente del nuovo Consiglio superiore di sanità in vista del 34esimo convegno di Medicina della riproduzione che si tiene ad Abano Terme da giovedì 28 febbraio a sabato 2 marzo.

“Maschi disinvolti sul web ma sempre più inibiti nella vita reale”

Foresta e il suo team monitorano da anni la sessualità dei ragazzi italiani, così da arrivare alla conclusione del cambiamento radicale della sessualità, soprattutto dal punto di vista dei maschi.

"Il virtuale ha portato a cambiamenti importanti nella scoperta della sessualità: ci troviamo di fronte a maschi molto disinvolti sul web ma sempre più inibiti nella vita reale, e a ragazze più disinvolte e pronte a cercare rapporti reali, come ci hanno dimostrato gli studi sui giovanissimi effettuati a Padova e Lecce, mentre sono in arrivo i dati di Napoli", spiega l’esperto.

“Disinteresse verso l’idea di un figlio”

Altra caratteristica di una parte dei  giovanissimi italiani è "il disinteresse nei confronti dell'idea di un figlio: il modello di famiglia tradizionale manca o non è più un riferimento, e spesso non scatta l'imitazione", dice ancora Foresta.

Almeno fino a quando non si fa sentire l'orologio biologico. "Quando le coppie programmano un figlio e scoprono di non riuscire a concepire - osserva l'esperto - questa incapacità viene vissuta come una tragedia soprattutto da parte degli uomini, tale da mettere in crisi la famiglia".

"Il desiderio di paternità in questi anni tutto sommato sembra essersi rafforzato, e l'infertilità mette in crisi profondamente l'uomo. Anche per questo è bene prevenire problemi futuri e preoccuparsi della salute andrologica fin da giovani, per intervenire in tempo e tutelare la fertilità dei giovani", conclude lo specialista.

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