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Sabato, 20 Aprile 2024
Donna

I social network sono "medicina”: ecco cosa guariscono

Internet e le sue connessioni sono state elevate a veri toccasana da un team di esperti che hanno rilevato quanto possano essere utile per abbassare i livelli di stress soprattutto nelle donne

Nel marasma di voci che si rincorrono per confermare che Internet e le sue connessioni danneggiano l’uomo e la reale vita relazionale, il risultato ottenuto dallo studio del Pew Research Center di Washington si pone come straordinaria eccezione, rivelando che l'uso frequente di social e smartphone sarebbe addirittura un toccasana per il corpo umano.

Pare, infatti, che lungi dall’aumentare lo stress, l’utilizzo dei dispositivi elettronici contribuisca ad abbassarne il livello soprattutto nelle donne, a differenza degli uomini per i quali la ricerca non ha evidenziato correlazioni tra l'accumulo di tensione e l'hi-tech.

Stando allo ricerca, le donne che usano Twitter più volte al giorno, inviano e ricevono 25 email e postano un paio di foto da smartphone hanno un livello di stress inferiore del 21% rispetto alle donne che non usano queste tecnologie. In generale, dicono i ricercatori, le donne sono più stressate degli uomini perché pagano il prezzo della loro propensione a prendersi cura degli altri.

Il gentil sesso è più consapevole degli eventi stressanti che coinvolgono familiari e amici intimi e proprio su questo aspetto si inseriscono i social network: usando Facebook, infatti, le donne sono informate sul 13% in più di brutte notizie che riguardano gli amici stretti e sul 14% in più di quelle inerenti ai conoscenti. Per gli uomini le percentuali scendono, rispettivamente, all'8% e al 6%.

Se vengono a sapere che un loro conoscente o amico ha subito un lutto, il livello di stress delle donne cresce del 14%, più basso, attorno a un più 5%, se i loro cari rimangono coinvolti in gravi incidenti o sono ricoverati in ospedale. Gli uomini, invece, rimangono maggiormente destabilizzati quando un amico viene accusato o arrestato per un reato (+15%) o se subisce una retrocessione o un taglio di stipendio (+12%).

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