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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Se mi uccidi, dopo chi picchi?": il contestato manifesto contro la violenza sulle donne

Fa discutere la frase utilizzata per promuovere un convegno sul tema della violenza sulle donne a Potenza

"Amore ma se mi uccidi, dopo chi picchi?" si legge su di un manifesto comparso a Potenza per pubblicizzare un incontro sul tema della violenza sulle donne che si terrà il prossimo 13 aprile.

La frase sta inevitabilmente facendo discutere, considerando come sia stata decontestualizzata e piazzata accanto al mezzo volto di una donna.

“Il dibattito scatenato da un manifesto affisso a Potenza dimostra la necessità di affrontare determinate tematiche , quali la violenza contro le donne tenendo presente il contesto ed il messaggio che si vuol dare utilizzando un opportuno linguaggio” ha afferma la presidente della Commissione pari opportunità della regione Basilicata, Angela Blasi per la quale “è naturale rimanere perplessi rispetto ad un messaggio quale ‘Amore, ma se mi uccidi, dopo chi picchi?’ che può e deve suscitare ribrezzo, una frase che se si decontestualizza (così si intitola anche un video da cui il manifesto ha tratto una frase) si corre il rischio di creare fraintendimenti pericolosi”.

“Non possiamo, infatti, dimenticare – aggiunge – di vivere in un mondo in cui, purtroppo, tante sono le donne vittime di violenza; un mondo che, aridamente disumanizzato, necessita di rieducarsi alla cultura del rispetto” ha proseguito la presidente: “Dobbiamo continuare a pretendere che si parli della violenza contro le donne, che lo si faccia coralmente e non nei soliti spazi, che se ne parli in maniera costruttiva e mai banale”.

Come riporta Basilicata24, l’Ufficio della Consigliera Regionale di Parità della Basilicata ha chiesto al Sindaco di Potenza l’immediata rimozione dello spot "contenente rappresentazioni inidonee a superare stereotipi e pregiudizi ma che incitano, invece, ad aggiungere atti di violenza sulle donne", 

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