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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Come vestirsi d'inverno per non scadere in una penosa goffaggine

Consigli da non sottovalutare quando tutti, donne e uomini, vogliano trovare un decoroso equilibrio tra l’esigenza di non patire il freddo e quella di mostrarsi esteticamente gradevoli

È inutile lamentarsi: ce ne siamo accorti tutti che fa freddo, tira vento e nevica pure.

E no che non si può affrontare il gelo restandosene rintanati in un confortevole rifugio casalingo ammantati da strati di pesante flanella: per quanto si invidi la letargia propria di alcune specie animali, tocca uscire lo stesso, pure sotto la pioggia, e sfidare le condizioni climatiche è doveroso se non si vuole avere come unico interlocutore il tizio che consegna pizze a domicilio.

Tuttavia, occorre ponderare il rischio proprio della stagione di incappare nel caos estetico che lascia convivere la necessità di coprirsi e quella di farlo nel modo più decoroso possibile.

Lasciar soccombere l’estetica in virtù della patetica scusa “e che vuoi?! Io c’ho freddo” è la difesa propria di chi manca di impegno, cura di sé e scarsa attenzione verso il prossimo che quella goffaggine di maglioni infeltriti, pallini di lana tridimensionali, stivali consunti se li trova davanti, specchio angosciante di un’immagine inebetita dalla brina.

Ecco, allora, qualche consiglio che può tornare utile e una lista di capi da tenere sempre nell’armadio, grazie ai quali si può coniugare al meglio ogni esigenza, anche quella delle persone più freddolose.

Per le donne

Calze. Vanno indossate quelle doppie, coprenti, magari sfiziosamente ricamate e colorate, soprattutto per temperare le tonalità scure di stivali, gonne  e cappotti. No ai collant leggeri e velati che, oltre a non riparare dal freddo, contrastano troppo con i tessuti doppi di giacche e maglioni.

Body. Aderente, elasticizzato, versatile com’è, il capo sa camuffarsi sotto ogni abito e tiene caldo come una seconda pelle. Se non si sopporta per via delle cuciture, valida alternativa sono delle magliette intime scollate e realizzate in modo così raffinato da non incrinare l’esigenza di sentirsi sempre e comunque discretamente sensuali.

Cappotto, guanti e cappello. Se si considera che il più delle volte si è all’aperto, puntare tutto (o quasi) sul rivestimento delle estremità è fondamentale. Via libera al colore, alla garbata originalità, a un sussulto di dettagli modaioli che smorzino la tendenza a prediligere sempre grigio, nero, blu dei vestiti.

Per l’uomo

Se la scelta dei capi maschili è ovviamente meno ampia, la necessità di saperli assemblare per bene senza apparire informi pupazzi delle nevi è, di contro, più delicata.

È inutile ribadire (anzi no, ribadiamolo pure che male non fa) che la cosiddetta “maglia della salute” rientra tra gli abominevoli dell’armadio del maschio inconsapevole del danno procura alla sua immagine, soprattutto quando fa capolino dalla camicia sbottonata. Evitatela, ostracizzatela, e se prorpio volete, tenetela da parte per le giornate deputate al relax in cui uniche compagne sono Play Station, birre e carriole di gol.

Ben vengano, al contrario, le giacche di tessuto pesante da portare sotto cappotti e loden, magari anche con un maglione ‘dolce vita’ (occhio se non si gode di un collo alto, perché rende tozza la figura mica poco), e i gilet sopra le camicie da sfoggiare appena sotto la giacca.  

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