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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pacca sul sedere: è violenza sessuale

Occhio alla mano lesta: la Corte di Cassazione, con la sentenza 35473/2016, definisce violenza sessuale la permanenza della mano sul lato B per un "apprezzabile lasso di tempo"

C'è chi la vive come un gioco e chi, invece, non apprezza di certo quella mano lesta che va ad appoggiarsi sul proprio lato B. Ecco che, ad andare incontro alle donne, è la sentenza n. 35473/2016 della Corte di Cassazione, secondo la quale la famosa pacca sul sedere si può trasformare in violenza sessuale se la mano rimane sulla zona incriminata per un lasso di tempo prolungato.

Ebbene sì, un gesto per molti semplice e scherzoso può divenire reato: a spiegare meglio la novità è stata Marina Crisafi che, sul sito Studio Cataldi, ha fatto luce sulla vicenda raccontando l'episodio di un carabiniere accusato di violenza sessuale. 

Inutile il tentativo di giustificarsi da parte del diretto interessato che avrebbe affermato che, ad entrare in contatto con il gluteo della donna, sarebbe stata la fondina della pistola di ordinanza, teoria che con combacia con quella della vittima che, invece, avrebbe avvisato la pressione della mano “mantenuta per un tempo apprezzabile".

Nessuna indulgenza dunque per chi tocca le zone erogene di una donna motivo per cui per il militare è scattata la condanna; stessa sorte è toccata a un professore di ginnastica che, avendo "dato una mano" alle sue allieve mentre salivano sul quadro svedese, è stato punito.

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