Tacchi alti in ufficio, parla l'esperta: "Strumento di potere e professionalità"

Croce e delizia di ogni donna, il tacco tanto affascina quanto intimorisce. C'è chi indosserebbe scarpe dalle generose altezze anche per andare a fare la spesa perché la silhouette appare più slanciata portando così l'autostima alle stelle ma, quando si entra nella sfera lavorativa, si tocca un ambito particolarmente delicato che divide l'opinione pubblica tra favorevoli e contrari. Come dimenticare il caso della ragazza canadese che, costretta a lavorare per ore e ore sui tacchi, a fine giornata si è ritrovata con piedi sanguinanti e ancora, spostando l'attenzione sul fronte italiano, a mostrarsi contraria al trampolo sul piccolo schermo è stata Daria Bignardi che, in qualità di direttore di Rai Tre, ha imposto alle conduttrici del Tg Tre uno specifico dress code caratterizzato da mise sobrie, comprese le scarpe basse.

Venendo invece al fronte opposto, a dare man forte a tutte le donne che non amano stare troppo con i piedi a terra è Veronica Benini, ideatrice di Stiletto Academy, una vera esperta del tacco tanto da avere un blog a tema ed aver scritto un libro ad hoc intitolato "Tacco 12": ebbene sì, per lei sfoggiare una scarpa vertiginosa sul posto di lavoro permetterebbe di non passare inosservata ma non solo esteticamente parlando in quanto, a suo dire, sarebbe l’equivalente di far vedere gli attributi ergo si rivela essere un vero e proprio strumento di potere da usare con intelligenza.

In qualità di vera e propria motivatrice femminile, la Benini ha affermato: "Non dico che bisogna essere femminili per avere successo sul lavoro, ma essere se stesse è importante - continua -. Le donne si castrano, ed è un peccato. Se rinunciamo a una parte di noi stesse, per esempio castigando la nostra femminilità, ne perderemo anche in professionalità".