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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Aria condizionata? Motivo di litigio per 7 lavoratori su 10 (donne in primis)

Dipendenti e impiegati ammettono di aver avuto da ridire almeno una volta con i colleghi a causa del condizionatore. Il perchè lo spiega uno studio olandese

Contrasti con il proprio capo, poca collaborazione da parte dei colleghi o condivisione di spazi stretti? Niente di tutto questo, il vero motivo che spinge 7 lavoratori su 10 (68%) a litigare in ufficio durante la bella stagione è il condizionatore. 

Dipendenti e impiegati ammettono di aver avuto da ridire almeno una volta con i colleghi a causa dell’aria condizionata, che in questo periodo è tornata a rinfrescare l’ambiente “torrido” degli uffici. È quanto emerge da un’indagine promossa da Found!, condotta su circa 2500 lavoratori/dipendenti d’ufficio, tra uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni, realizzato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per scoprire quali sono le principali problematiche che nascono in ufficio. 

In particolare sono le donne (75%) a soffrire l’accensione dei climatizzatori. Qui entra in campo la scienza: secondo uno studio condotto dal dottor Boris Kingma del Maastricht University Medical Centre infatti, la temperatura degli edifici viene calcolata sul metabolismo basale (Basal metabolic rate – BMR) di un uomo medio. Per questo motivo le donne al lavoro si affidano a cardigan (29%), giacchette (25%) e sciarpe (21%) per contrastare le temperature “glaciali” del posto di lavoro. Una problematica approfondita dal quotidiano brintannico The Daily Telegraph, che ha definito “sessista” la presa di posizione da parte di alcuni uomini su questa problematica. 

L’ufficio è un luogo dove vengono raggruppate esperienze, opinioni e condizioni differenti – afferma il sociologo Saro Trovato - Le problematiche che nascono all’interno di un ambiente condiviso sono molte e di vario genere. Se durante l’anno le tensioni si possono creare a causa di obiettivi non raggiunti o consegne non rispettate, a volte proprio l’azione considerata più superflua e meno fuorviante, crea le tensioni più frequenti. Per far fronte a problematiche di questo genere, bisogna riuscire a mantenere saldi i nervi e non farsi prendere dall’agitazione, mettendo in primo piano il bene comune e migliorando la propria capacità di sopportazione. Per fare questo bisogna saper gestire al meglio le relazioni personali”. 

Ma nel periodo estivo, quali sono i principali motivi che spingono i lavoratori a litigare? Sembra banale, ma in verità torna in auge ogni giorno: il motivo per il quale 7 dipendenti 10 litigano ogni giorno è proprio l’aria condizionata (68%). A confermare i dati dell’università olandese di Maastricht è il Washington Post, che evidenzia le caratteristiche differenti tra il BMR maschile e quello femminile. Ma se il clima fa discutere durante la bella stagione, il secondo motivo che crea tensioni in ufficio è il fatto di non andare d’accordo con il capo (65%), con i colleghi (58%) o dover condividere spazi stretti (49%), che limitano i movimenti. 

Se il condizionatore è la principale fonte litigi, cosa provoca all’interno dell’ufficio questa problematica? La scarsa sopportazione dell’aria fredda, per prima cosa diminuisce la produttività generale dei dipendenti (34%), che non si sentono a loro agio e di conseguenza non riescono a concentrarsi al meglio su quello che fanno. Questo inevitabilmente crea delle tensioni tra colleghi (28%) che a volte scaturiscono in litigi di poco conto, ma che provocano un leggero malumore. Tutto questo fa perdere perdere del tempo (21%), anche se nella maggior parte dei casi è quasi del tutto ininfluente. In Italia, a conferma dei dati internazionali, sono soprattutto le donne (75%) a soffrire il freddo, contro il 25% degli uomini. 

Ma perché si lamentano? In generale, il 75% delle italiane hanno una bassa sopportazione del freddo, anche se in molti casi il vero motivo che le spinge a lamentarsi sono i distubi fisici che può provocare come mal di schiena (27%), il torcicollo (25%) e il mal di pancia (19%). Donne, ma anche uomini insofferenti, che nell’arco della giornata si lamentano di media una volta alla mattina e una al pomeriggio nel 42% dei casi, almeno 4 volte al giorno (38%) e non meno di 2 volte al giorno (35%). 

C’è persino chi non si stanca di lamentarsi durante tutto l’arco della giornata (5%). Quali sono allora i comportamenti che vengono messi in atto per fare capire ai colleghi che si è infastiditi dall’aria condizionata? Il 65% dei lavoratori, per fare notare che qualcosa non va, inziano ad indossare gradualmente, uno dietro l’altro, capi d’abbigliamento sempre più pesanti, con l’aggiunta di sciarpe o foulard. Anche se a volte basta solo uno sguardo di comprensione (56%) per capire cosa ne pensano. E se questi escamotage non bastono, il 52% inizia a sbuffare, un metodo classico per segnalare indirettamente che qualcosa non va. 

Per non farsi prendere dall’ansia, basta affrontare la situazione con la testa, seguendo 5 semplici regole. Innanzitutto è importante sostenere il bene comune di un gruppo e mettere in secondo piano i bisogni personali. Questo non vuol dire rinunciare ad un bisogno, ma condividere la problematica e trovare una soluzione condivisa. Per gioire però bisogna soffrire, e una delle regole più importanti per convivere con un problema è imparare a subirlo, ma solo in parte, per trovare la soluzione più giusta ed eliminarlo. Per questo motivo il grado di sopportazione personale deve essere allenato. 

Se qualcuno invece soffre più di un altro l’aria condizionata, l’importante è non trovarsi nella postazione sbagliata. Avere l’aria puntata contro può essere molto fastidioso: la soluzione ideale è scegliere un posto “al riparo” dal gelo. 

Fondamentale anche l’alimentazione, perchè quando è ora di spegnere l’aria condizionata ed affrontare l’aria torrida estiva cibi freschi e ricchi d’acqua sono un toccasana per il corpo. Non risolvono nell’immediato il problema, ma aiutano a sopportare meglio il caldo. Infine c’è l’asso nella manica: trovarsi a ridosso della finestra può sembrare uno svantaggio, ma diventa un vantaggio se si riesce a sfruttare le giornate ventilate. Basta avere uno spiragilio d’aria puntato contro, con le persiane a filtrare i raggi di sole, per affrontare con le giuste armi l’afa.

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