Gisele Bundchen: "Soffrivo di attacchi di panico, ho pensato al suicidio"
La top model lo ha raccontato per la prima volta nel libro autobiografico 'Lessons'. Perché non è tutto oro quel che luccica. E lei ne è la dimostrazione
Talmente bella da indurre a definire “perfezione” il concentrato di dettagli fisici che la contraddistinguono; ricca da fare impallidire fior fiore di colleghe a cui non bastano chilometri e chilometri di passerelle calcate per una vita per arrivare a guadagnare la metà del suo cachet; famosa in tutto il mondo al richiamo del solo nome di battesimo, Gisele, evocativo di quella che probabilmente sarà ricordata come l’ultima delle vere top model prima dell’avvento popolano del gregge social autopromozionale.
Eppure, Gisele Bundchen era altro. Anche per lei, come per tutte quelle donne ammirate e invidiate per quella fortunaccia che deve averle baciate in fronte alla nascita, tanto hanno tutto e possono avere ancora tutto, dietro l’apparenza si celava una sostanza che vaglielo a spiegare a chi dice “beata lei!” che è assurda infelicità.
Gisele Bundchen da l'addio alle passerelle in lacrime (VIDEO)
A 38 anni la modella brasiliana ha raccontato tutto: via gli orpelli, via i sorrisi fissi, al diavolo il timore di giudizi. In un libro autobiografico intitolato ‘Lessons’ in uscita il prossimo 2 ottobre, Gisele ha parlato degli attacchi di panico affrontati nel periodo in cui la gente pensava solo che andasse applaudita, dei pensieri di suicidio che albergavano la mente quando la sua carriera era al top e accanto a lei c’era il fidanzato Leonardo DiCaprio.
"Ho voluto condividere le sfide vinte nelle mia vita nella speranza che ciò possa aiutare chi potrebbe trovarsi a dover superare esperienze simili”, ha spiegato la testimonial di innumerevoli brand alla presentazione del volume che la rivela come nemmeno il più trasparente degli abiti di alta moda farebbe con un corpo nudo.
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“Mi sentivo impotente”
Nel 2003 il primo degli episodi di attacchi di panico dopo un volo difficile in aereo.
"Avevo una posizione meravigliosa nella mia carriera, avevo una famiglia unita, e avevo sempre considerato me stessa come una persona positiva, quindi mi stavo davvero buttando giù. Era tipo: 'Perché dovrei sentirmi così?' Mi sentivo come se non mi fosse permesso di stare male, però mi sentivo impotente” scrive Bundchen: “Il tuo mondo diventa sempre più piccolo e non riesci a respirare, la sensazione peggiore che abbia mai provato".
“Ho iniziato a pensare 'se adesso saltassi dal tetto tutto finirebbe e non dovrei più preoccuparmi di questo dolore’” ammette ancora lei che dice di aver affrontato quel periodo da sola, senza l'aiuto di farmaci e dell'attore che a quel tempo le stava accanto e che nel libro ringrazia, perché “tutti quelli che attraversano il nostro cammino sono insegnanti, arrivano nelle nostre vite per insegnarci qualcosa di noi stessi. E penso che lui fosse questo".
Oggi Gisele è un’altra. Bella come allora, forse anche di più, comunque un’altra, segnata da una maturità donatale dall’essere madre di due bambini (Benjamin, 8 anni e Vivian, 5) e dall’amore di un uomo (Tom Brady, quarterback dei New England Patriots sposato nel 2009) che ha cambiato tutto. In meglio, decisamente.