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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Parto in autoipnosi, di cosa si tratta e come funziona? Ce ne parla l’esperto

“Questa tecnica aiuta a gestire e modulare l’ansia e il dolore durante la gravidanza. Diversi studi hanno dimostrato come l'autoipnosi sia in grado di diminuire il consumo di farmaci analgesici e ridurre il numero di donne che ricorrono all’epidurale”. L’intervista al dott. Giancarlo Russo

Partorire come in un sogno. Oggi è possibile con una tecnica che si apprende durante la gravidanza e che permette alla donna di eliminare l’ansia e la paura del parto. Stiamo parlando dell’ipnosi medica, una metodologia che permette di insegnare alla gestante un sistema autoipnotico di ansiolisi e miorilassamento con l'effetto di rendere la percezione del dolore meno intensa, la parete addominale e il pavimento pelvico più morbidi, migliorando l’ossigenazione del feto.

L’autoipnosi è efficace, inoltre, nella riduzione dei tempi del travaglio, soprattutto nelle donne che partoriscono per la prima volta, e nella riduzione dell’incidenza della depressione post-partum. Ma come agisce l’autoipnosi sul controllo del dolore? E come è strutturato il training di preparazione al parto? NapoliToday lo ha chiesto al dott.Giancarlo Russo, Fisioterapista esperto in riabilitazione dei disordini muscolo scheletrici e in riabilitazione pediatrica, nonché membro di IPNOST (IPNOSI IN OSTETRICIA E GRAVIDANZA), progetto operativo in varie città italiane, tra cui Napoli, e rivolto alle donne che desiderano gestire l'intero periodo della gravidanza fino al parto attraverso l’ipnosi medica. Il dott. Russo è anche il primo ad aver inserito questa tecnica all’interno dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dove insegna a medici, psicologi, fisioterapisti e infermieri le applicazioni pratiche in campo sanitario. 

Dott. Russo, cos’è il parto in autoipnosi?

“Quando si parla di ipnosi in gravidanza la prima cosa da sottolineare è il potente cambiamento al quale il corpo della donna è sottoposto in questo speciale periodo. Il corpo cambia di peso e di dimensioni, influenzando la percezione di sé e la gestione degli spazi circostanti, la tempesta ormonale influenza diverse variabili e la donna è quindi esposta ad una situazione del tutto nuova. Situazione del tutto nuova per lei, sulla quale si inseriscono ulteriori fattori a componente emozionale come ad esempio le aspettative sul ruolo da genitore che la attende, paure, ansie e, anche, il timore del dolore fisico che la fase del parto comporta. Il dolore del parto sembra, infatti, essere una delle più grandi paure delle future mamme, paura spesso alimentata dai luoghi comuni o dai racconti delle amiche che hanno già partorito. Accanto ad un approccio puramente farmacologico esiste, ed è una realtà di calibro scientifico, l'approccio con l'ipnosi per la gestione dell'intero periodo della gravidanza e del parto. L’Italia - pochi lo sanno - è uno dei primi paesi al mondo dove è stato effettuato il parto in ipnosi. Fu il famoso professor Giampiero Mosconi, nel lontano 1956, ad inserire questa speciale procedura all'interno dei suoi protocolli terapeutici”.

Come agisce l’ipnosi nel controllo del dolore?

"L'ipnosi è stata scientificamente provata essere di validissimo aiuto nella gestione e nella modulazione, oltre che dell'ansia, del dolore durante la gravidanza. Diversi studi, tra le quali ricordo il lavoro di Caroline A. Smith (2010), hanno dimostrato come l'ipnosi sia in grado di diminuire il consumo di farmaci analgesici e ridurre il numero di donne che ricorrono all’epidurale in sala parto. Le donne che sperimentano l'ipnosi riportano una netta diminuzione della percezione dolorifica, una maggiore consapevolezza corporea e una maggiore soddisfazione nel condurre la gravidanza. Recenti studi associano la potente azione sul dolore dell'ipnosi alla soppressione momentanea dell'attività neurale tra la corteccia somatosensoriale e il sistema limbico inibendo la componente emozionale legata all'esperienza dolorifica”.

Perché autoipnosi?

“L'autoipnosi altro non è che un naturale stato della mente che la donna, opportunamente addestrata, è in grado di richiamarsi ogni volta che le è necessario per gestire situazioni che ne richiedono la necessità (in presenza di ansia, dolore o altro). Viene insegnata l'autoipnosi sia per rendere la donna indipendente dal terapeuta, sia per aumentare la stima in se stessa, rendendola consapevole della abilità che lei naturalmente già possiede e che adesso è in grado di utilizzare a seconda delle esigenze”.

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