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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Giornaliste vs fashion blogger è polemica: "Cercatevi un lavoro"

Sul web esplode la polemica sollevata dalla nota rivista di moda Vogue America: “Per favore, smettetela. State proclamando la morte dello stile”

La settimana della moda di Milano si è da poco conclusa ma non è di certo passata in sordina. E non per gli outfit presentati dalle creazioni degli stilisti che hanno sfilato in passerella perché, a fare molto rumore, sono state loro, le fashion blogger o influencer che dire si voglia.

Parliamo di una figura nata nell’era moderna che, sempre più, ha preso piede in tutto il mondo portando alla ribalta donne, ma anche uomini, pronti a girare il mondo e sfoggiare outfit di tendenza divenendo vere e proprie icone di stile.

Un esempio? Per quel che concerne l'Italia basta pensare a Chiara Ferragni, una ragazza qualsiasi divenuta una star tanto da essere contesa da uno nessuno e centomila brand e, così facendo, è diventata una vera e propria macchina da soldi: a soli ventinove anni ha un conto in banca sostanzioso visto che, solo nel 2015, si è portata a casa oltre 10 milioni di dollari tanto che Forbes l'ha inserita nella lista dei giovani under 30 più influenti del mondo.

Lei, come tantissime altre prezzemoline, sembrerebbe non essere molto amata da chi nella moda ci lavora “seriamente”: loro arrivano alle sfilate, sfoggiano look esuberanti e, non appena lo show inizia, prendono in mano il loro smartphone e iniziano a scattare foto e video da postare sui social quali Instagram, Twitter, Snapchat e Facebook a differenza delle giornaliste che, invece, prendono appunti e cercano di raccontare con le parole quanto i loro occhi hanno visto.

D’altronde non è una novità, blogger e giornalisti del settore non si sono mai amati ma, a quanto pare, a tutto c’è un limite. La settimana della moda di Milano è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: a sferrare l’attacco è stato il popolare sito americano Vogue.com che ha fatto luce sul fatto che il mondo nei nuovi media sempre più sta sottraendo spazio all’editoria.

A dire la sua è stata Sally Singer, direttore creativo digitale del sito di Vogue America, che ha scritto nell'editoriale in cui fa il punto sulla settimana della moda di Milano una frase shock: “Blogger che cambiate outfit ogni ora: per favore, smettetela. Cercatevi un altro lavoro. State proclamando la morte dello stile”.

Ma la colpa, a quanto pare, non è solo loro ma anche di chi le chiama in causa: “Non è solo triste per le donne che si pavoneggiano davanti all’obiettivo indossando abiti in prestito. È angosciante vedere così tanti brand collaborare” – ha commentato Nicole Phelps, direttore di Vogue Runway.

Anche una delle penne della nota rivista ha vuotato il sacco: "Cercare ispirazioni di stile tra i loro look presi e pagati (si può dire 'bloggati'?) nelle prime fila è come andare in uno strip club alla ricerca dell'amore. Certo, è lo stesso circo, ma non è lontanamente paragonabile" – ha detto senza peli sulla lingua Alessandra Codihna.

Ovviamente, una volta lanciata la provocazione, non sono tardate ad arrivare le risposte dei diretti interessati: chi non lo conosce, lui è BryanBoy, uno dei fashion blogger più famosi del mondo nonché testimonial di moltissimi marchi di abbigliamento deluxe. Ebbene sì, proprio lui ha colto la provocazione e ha usato Twitter per esprimere la sua opinione: “Bullismo da cortile, semplice ed evidente”.

Non è tutto, come si legge su Pambianconews, a testimoniare che quello che si sta vivendo è semplicemente il frutto di un cambiamento è Mario Dell’Oglio, titolare dell’omonima boutique palermitana nonché presidente della Camera Italiana Buyer Moda che ha detto: “È il mercato a dare consensi o dissensi, e in quest’ottica va analizzato il successo o il fallimento di un progetto di comunicazione. Che gli influencer abbiano un forte seguito è indiscutibile: più che contestarli, i giornali dovrebbero capire come competere con questi ragazzetti”. 

Che piacciono o no, i blogger sono lo specchio di una nuova era in quanto la loro voce e i loro scatti riescono a riscuotere un grande successo sul web arrivando là dove forse il giornalismo aveva fallito: a testimoniarlo sono le parole dell’imprenditore Vinicio Ravagnani: “I blogger sono ormai un’altra voce importante della moda, che non può più soltanto essere ‘scritta’, ma dev’essere interpretata in presa diretta. Questi ragazzi hanno influenzato un mondo che i giornali non riuscivano a toccare, ovvero il web, scardinando così un sistema editoriale che si sentiva la Bibbia della moda. D’altra parte, chi li ha resi importanti? Sono stati gli stessi giornali che ora li criticano”.

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