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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Sergio Marchionne, la discreta presenza della compagna Manuela

L'ex ad della Fca è morto questa mattina a Zurigo. Accanto a lui nei giorni successivi al ricovero in clinica, i suoi figli e la compagna Manuela Battezzato

Sergio Marchionnne è morto, 28 giorni dopo l’operazione alla spalla eseguita nella clinica di Zurigo in seguito alla quale erano sorte gravi complicazioni.

Il riserbo sulle condizioni di salute di Sergio Marchionne è stato massimo fino all'ultimo.

“Stazionarie e irreversibili” sono stati i termini che negli ultimi giorni hanno descritto la situazione clinica dell'ex ad di Fca, ricoverato in terapia intensiva e vegliato dai soli familiari per i quali Sergio è il nome di un papà e di un compagno di vita.

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La sfera privata del top manager italo-canadese non è mai stata al centro delle cronache, protetta dai fari mediatici che in questi anni hanno sempre illuminato il professionista e mai l’uomo, per una sua precisa volontà.

Del dirigente 66enne, figlio di un maresciallo dei Carabinieri si sa solo che ha due figli, Alessio Giacomo nato nel 1989 e Jonathan Tyler, 5 anni più piccolo del fratello, nati dal primo matrimonio con la ex moglie Orlandina.

E poi si sa che al suo fianco, insieme ai suoi ragazzi c’è sempre stata lei, Manuela Battezzato, compagna di Marchionne da più di sei anni.

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Manuela Battezzato, chi è la compagna di Sergio Marchionne

La relazione di Sergio Marchionne con Manuela Battezzato risale alla fine del 2012, dopo il divorzio del manager dalla prima moglie. Laureata in scienze politiche, la 47enne piemontese è una dipendente della Fca che lavora nel ramo comunicazioni e, stando alle recenti informazioni, farebbe parte dell’ufficio comunicazione del gruppo dalla fine degli anni ’90.

Dal 2009, anno dell’acquisizione di Chrysler avvenuta proprio grazie a Marchionne, Manuela Battezzato ha coordinato i rapporti tra l'ufficio stampa torinese e quello di Detroit, iniziando una stretta collaborazione con il dirigente che poi sarebbe diventato compagno di vita.

Un compagno - immaginiamo - premuroso e amorevole che, come scrive il Corriere della Sera, definiva Manuela “la mia fortuna” e faceva in modo che nulla, un pettegolezzo o un commento di troppo, turbassero la sua serenità. Una serenità che oggi riesce diffcile immaginare ancora. 

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