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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sesso e contraccezione: il 24,8% delle donne usa metodi non sicuri

A lanciare l'allarme, in occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione, è stata la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia: “Vivere la propria sessualità e affettività in maniera libera e consapevole è un diritto di tutti”

Le italiane sono un vero disastro per quel che concerne la contraccezione: ebbene sì, a rivelarlo è stata la Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia secondo la quale il 24,8% delle donne in età fertile, ovvero una su quattro, utilizzerebbe sistemi poco sicuri al fine di evitare una gravidanza indesiderata. 

I numeri parlano chiaro: il 17,5% ricorre alla pratica del coito interrotto, il 4,2% si affida ai metodi naturali e il 3,1% alla buona sorte o altri rimedi. Che dire poi della contraccezione ormonale? Viene presa in considerazione solo dal 16,2% delle italiane con percentuali particolarmente basse nelle Regioni peninsulari del Mezzogiorno e in Sicilia.  

La situazione, non c'è che dire, è particolarmente preoccupante: "Un quadro che denota una scarsa consapevolezza e che richiede interventi di educazione sessuale e all'affettività sin dalla scuola" – ha dichiarato il professore Paolo Scollo, Presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo).

Cosa vogliono dunque le donne e quanto ne sanno sulle precauzioni? A fotografare il livello di informazione sulla contraccezione è un’indagine condotta in nove Paesi su 4.500 donne d’età compresa tra i 20 e 29 anni di cui 500 italiane: "Una donna su due è alla ricerca di un contraccettivo fit and forget (metti e dimentica) che garantisca una maggiore serenità e che sia più comodo rispetto a pillola, anello o cerotto” - ha spiegato Valeria Dubini, Consigliere Nazionale Sigo.

"La contraccezione che non richiede un'assunzione regolare presenta enormi vantaggi. Evita quasi il 100% delle gravidanze e per essere efficace non richiede sforzi mnemonici. Gli errori di assunzione o utilizzo sono praticamente inesistenti. In più i sistemi intrauterini, a differenza di spirali al rame e impianti sottocutanei, hanno un'azione esclusivamente locale e non agiscono a livello sistemico. Per tutti questi motivi sono particolarmente indicati anche per le 20-30enni" - ha precisato Emilio Arisi, Presidente nazionale della Società medica Italiana per la contraccezione.

Nella scelta del contraccettivo le ragazze danno un valore di importanza 8,4 (in una scala da 1 a 10) alla riduzione degli effetti collaterali e 8,3 al fatto che agisca localmente e, inoltre, stando a quanto rivela l'indagine, il 62% delle italiane sarebbe disposta a prendere provvedimenti consultando prima il ginecologo mentre l'8% preferirebbe trovare consigli in rete dove però non sempre le notizie corrispondono a verità.

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