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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Dalle mascherine Zara ai gel Dior, i brand convertono la produzione per coronavirus

Solidarietà o strategia di sopravvivenza alla crisi? Tra le iniziative, anche quella delle case automobilistiche, che mettono a disposizione il personale per la produzione di macchinari medici

I giganti dei cosmetici e dell'alcol hanno cominciato a produrre disinfettanti per le mani. Quelli dell'abbigliamento si sono concentrati sui materiali tessili di protezione. Solidarietà o strategia di sopravvivenza alla crisi? Quale che sia la ragione, da qualche giorno le multinazionali e le aziende che hanno a che fare con materiali tessili e alcol hanno deciso di riconvertire parte della produzione per venire incontro ad alcuni dei beni più richiesti sul mercato da quando è scoppiata l'emergenza coronavirus: mascherine e gel disinfettante.

La spagnola Zara, per esempio, ha cominciato a produrre mascherine: 10mila sono state già donate al governo di Madrid e altre 300mila dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, insieme a un carico di camici per medici e infermieri. Il gruppo francese LVMH, guidato da uno degli uomini più ricchi del Pianeta, Bernanrd Arnauld: nei suoi stabilimenti di profumi Givenchy e Christian Dior si sta lavorando intensamente per produrre gel disinfettanti per uso medico. E lo stesso ha fatto la tedesca Nivea

I disinfettanti sono diventati il nuovo business anche dei giganti dell'alcol, come l'americana Pernod Ricard (con la sua linea Absolut Vodka). Nel Regno Unito, la British Honey Company, che produce gin, rum e altri alcolici, ha dichiarato che utilizzerà la capacità inutilizzata nella sua distilleria di Worminghall, nel Buckinghamshire, per produrre disinfettante per le mani. Come la società di birra "punk" Brewdog, che ha lanciato il "Brewgel", prodotto nella sua distilleria di Aberdeen e che sarà fornito gratuitamente ai bisognosi. 

Ci sono poi i macchinari medici, come i respiratori, sempre più introvabili. Sempre nel Regno Unito, la Meggitt, società di ingegneria specializzata nel settore aerospaziale, ha avviato una serie di partnership per produrre questi dispositivi. Mentre altre aziende tecnologiche hanno annunciato di mettere a disposizione esperienza, personale e spazi produttivi, come le case automobilistiche McLaren e Nissan, Dyson, Airbus, Vauxhall, Jaguar Land Rover, Renishaw e JCB.

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