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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Alitalia, Delrio: "Indietro non si torna". Poletti: "A rischio 20mila posti di lavoro"

Per garantire la liquidità nei prossimi sei mesi all'azienda commissariata, il governo punta ad ottenere dalla Ue il via libera ad un prestito ponte. Delrio assicura che non ci sarà alcun salvataggio pubblico. Poletti: "Rischiano il posto i 12.500 dipendenti della compagnia e gli 8.000 dell'indotto"

Dopo che i lavoratori di Alitalia hanno bocciato il preaccordo siglato tra azienda e sindacati sul nuovo Piano industriale della compagnia, la società va verso il commissariamento.

Per garantire la liquidità nei prossimi sei mesi all'azienda commissariata, il governo punta ad ottenere dalla Ue il via libera ad un prestito ponte. Ieri il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, ha comunicato ufficialmente al presidente dell'Enac la decisione del Cda di avviare la procedura per la nomina del commissario. Il Cda ha fissato l'assemblea dei soci per il 27 aprile (in prima convocazione) e il 2 maggio (in seconda convocazione).

DELRIO - "Indietro non possiamo tornare. Qualcuno si è convinto ci sarebbe stato l'ennesimo salvataggio pubblico. Lo dico chiaramente: non ci sarà". Così, in un'intervista su 'La Stampa', il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, dopo la bocciatura al referendum da parte dei lavoratori al preaccordo tra azienda e sindacati sul piano industriale. "Non si torna indietro, nemmeno nel peggiore degli scenari", come nell'ipotesi liquidazione se nessun acquirente dovesse farsi avanti, ha puntualizzato.

A questo punto, ha spiegato, "il nostro intervento servirà ad evitare il fallimento. L'azienda verrà venduta al miglior offerente come sta accadendo con l'Ilva. Ma se prima del referendum c'era la garanzia di una nuova ricapitalizzazione, ora il rilancio diventa molto più complicato. Alitalia è indebolita dall'esito del referendum e i concorrenti non faranno regali".

"Il decreto di correzione dei conti appena entrato in vigore mette a disposizione 300 milioni di garanzie pubbliche. La cifra a disposizione per far volare gli aerei è quella, se sarà necessario stanziare altro lo valuteremo. Ma ripeto: si tratterà solo di accompagnare l'azienda o parte di essa verso un altro azionista privato". Alla domanda se il governo avrebbe preclusioni su una possibile vendita a Lufthansa, Delrio ha risposto: "nessuna preclusione, ma le decisioni spettano agli azionisti. La palla è nelle loro mani".

POLETTI - Dopo la bocciatura del referendum su Alitalia ora a "rischio" sono circa 20mila lavoratori: oltre ai 12.500 dipendenti della compagnia gli ottomila dell'indotto. Non lo nega il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un'intervista su 'La Repubblica'. "Il rischio c'è. Si apre una fase di incertezza e di sacrifici. Proprio per questo dobbiamo mantenere tutti i nervi saldi e lavorare con accuratezza per assicurare che la transizione avvenga con i minori costi possibili", sottolinea.

Alitalia, una vertenza infinita

"Mi dispiace molto, avevamo fatto tutti un lavoro importante per rimettere in pista Alitalia. Avevamo chiesto che il peso non ricadesse solo sui lavoratori: nell'ultima versione del piano i due terzi dei costi da ridurre non avrebbero coinvolto il lavoro. Gli esuberi erano stati ridotti, così come le esternalizzazioni: tutte richieste avanzate dagli stessi sindacati. Avremmo avuto maggiori risorse fresche per 900 milioni grazie all'impegno dei soci. Ora invece si apre l'orizzonte incerto dell'amministrazione straordinaria", ha aggiunto.

A questo punto, "dobbiamo innanzi tutto mettere in conto i costi della cassa integrazione che la amministrazione straordinaria potrà richiedere secondo la legge. Sarà il commissario a decidere quanti dipendenti vi andranno e per quanto tempo. E poi - ha sottolineato - si dovrà provvedere in tempi rapidi ad un prestito ponte che assicuri almeno per sei mesi la liquidità necessaria all'Alitalia per operare. Tra ammortizzatori e prestito, sia pure a titolo oneroso per non incorrere nelle obiezioni Ue di aiuto di Stato, credo che si arrivi effettivamente intorno a un miliardo". Per Poletti, "per garantire la continuità e scongiurare la liquidazione, si debba ricorrere alla vendita della compagnia".

Presidio cassaintegrati Alitalia a Roma

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