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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Italia

Il 13 aprile gli italiani potranno utilizzare il prestito pensionistico

Si sblocca l'annosa querelle per lo sblocco dei prestiti a garanzia dell'anticipo pensionistico. L'Inps ricorda che scade il prossimo 18 Aprile il termine di scadenza per chiedere la corresponsione degli arretrati maturati dal 1° maggio 2017

I lavoratori ultra63enni dal prossimo 13 Aprile i lavoratori che hanno ricevuto la certificazione del diritto alla fruizione del prestito pensionistico dovrebbero essere messi in condizione di produrre la domanda di accesso scegliendo l'istituto finanziario e quello assicurativo tra coloro che hanno aderito alle convenzioni quadro.

I vertici dell'Inps e dall'Abi, l'associazione dei banchieri, hanno dato il via libera alla attuazione della garanzia dell'APE: dal prossimo 13 aprile saranno erogati i prestiti a copertura dell'anticipo pensionistico.

La misura, che doveva partire lo scorso 1° maggio 2017, ha continuato ad accumulare ritardi e solo il 13 Febbraio scorso è stata sbloccata la procedura per richiedere la certificazione delle condizioni ed in molti casi l'Inps non ha ancora risposto agli interessati.

Ape volontario: accolte oltre 6mila domande

A fronte di oltre 15mila domande per l'Ape Volontario sono 6.684 le certificazioni accolte che danno diritto all’anticipo finanziario a garanzia pensionistica. Di queste, 5.214 si riferiscono a soggetti che hanno maturato i requisiti per l’accesso all’APE volontario tra il 1° maggio e il 18 ottobre 2017.

Ape volontario, scandeza 18 aprile

Il termine di scadenza per chiedere la corresponsione degli arretrati maturati dal 1° maggio 2017 cade il prossimo 18 Aprile 2018.

Le domande di certificazione del diritto all’APE volontario possono essere presentate online dal 13 febbraio scorso. Sul sito dell'inps è presente anche un simulatore online che consente di calcolare, in via indicativa, l’importo dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica e la rata di rimborso, mediante l’inserimento di dati e informazioni da parte dell’interessato.

L'Inps indica che delle 6684 domande accolte ben 5.000 sono relative a coloro che possono richiedere, entro il 18 aprile 2018, i ratei arretrati maturati, e 214 sono coloro che, al fine di integrare il requisito minimo di durata dell’APE (cioè sei mesi), devono necessariamente richiedere, entro il 18 aprile 2018, i ratei arretrati maturati. Pena la perdita del diritto al conseguimento dell'anticipo.

Ape volontario, i requisiti

La disciplina vigente in materia di APE ha infatti previsto che coloro che hanno maturato i requisiti per l’accesso al beneficio (almeno 63 anni di età e 20 anni di contribuzione) in una data compresa tra il 1° maggio 2017 e il 18 ottobre 2018, possono richiedere, entro il 18 aprile 2018, la corresponsione di tutti i ratei arretrati maturati a decorrere dalla data di maturazione dei requisiti.

Per molti lavoratori la possibilità di ottenere gli arretrati è vista, infatti, come una opportunità per conseguire un finanziamento a basso costo rispetto alle altre condizioni previste normalmente sul mercato. L'anticipo, infatti, è assistito da una detrazione fiscale statale e da tassi di interesse piuttosto contenuti se confrontati con altre operazioni di questa natura, soprattutto nella prima fase di avvio dello strumento.

Conviene l'anticipo pensionistico?

Quanto alle condizioni del prestito la convenzione quadro conferma che tasso di interesse verrà aggiornato ogni bimestre e dunque varierà a seconda della data in cui avviene l'operazione. Il tasso di interesse per il primo bimestre di partenza è pari al 2,838 per cento nel piano di accumulo e del 2,938 per centonel piano di ammortamento al quale dovrà aggiungersi una commissione di accesso al fondo di garanzia pari all'1,6% del capitale assicurato accompagnata dalla polizza assicurativa contro il rischio premorienza. Il costo della polizza varia a seconda dell'età dell'assicurato ed oscilla complessivamente tra il 30 ed il 34% del capitale assicurato. 

Complessivamente il costo effettivo per i lavoratori, considerando anche lo sgravio fiscale, risulterà pari a circa il 5% del valore della pensione per ogni anno di anticipo nel caso in cui si richieda il massimo importo possibile (che, come noto, oscilla dal 75 al 90% della pensione netta a seconda di quanti anni di anticipo si chiedono; da un minimo di sei mesi ad un massimo di 43 mesi), dunque non siamo molto lontani dalle proiezioni diffuse lo scorso anno da Palazzo Chigi (nelle quali era stato ipotizzato un tasso del 2,8%). 

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