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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia L'Aquila

L'Aquila, in arrivo settemila cartelle esattoriali: "A Roma vogliono la morte di questa città"

Si tratta di Iva, Irpef e Ires degli anni 2009-2010 per 87milioni di euro a società, artigiani, professionisti. Il sindaco non ci sta, contesta il fatto che nelle cartelle non sia previsto l'abbattimento del 60%, come invece prevede la legge

Una "botta" per l'intero tessuto produttivo. Una città che a 9 anni dal terremoto si lecca ancora le ferite. A L'Aquila sono in arrivo settemila cartelle esattoriali. Si tratta, spiega il sindaco Pierluigi Biondi, di Iva, Irpef e Ires degli anni 2009-2010 per 87milioni di euro a società, artigiani, professionisti. Si chiede il pagamento per intero di somme dovute all'erario, in tutto circa 87 milioni di euro. 

E' la nuova "spada di Damocle" che pende su L'Aquila, scrive il quotidiano locale Il Centro. Il sindaco non ci sta, contesta il fatto che nelle cartelle non sia previsto l'abbattimento del 60 per cento, come invece in teoria prevede la legge. "A questo punto è del tutto evidente che qualcuno a Roma ha pianificato un disegno per la morte dell'Aquila e del suo tessuto produttivo". 

"Proprio mentre si sta lottando contro un'ingiustizia come la richiesta di restituzione arrivata a 350 imprese di tasse e contributi perché l'Ue li ritiene un aiuto di Stato (Bruxelles pretende che lo Stato si faccia restituire le tasse che erano state abbuonate o sospese per facilitare la rinascita dell'area colpita, ndr)  - spiega il sindaco - da Roma, guarda caso dopo le elezioni politiche, vengono inviate migliaia di cartelle a cittadini e imprese. Mi chiedo quale sia la ragione di un simile accanimento contro una popolazione che ha già sofferto, e continua a soffrire".

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