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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Assegni familiari, quando spettano ai lavoratori autonomi: gli importi (per tutti)

Solo in alcuni casi l'Inps riconosce ai lavoratori autonomi un contributo economico mensile per il sostegno dei familiari a carico. Importi e requisiti: tutto quello che c'è da sapere

Gli assegni al nucleo familiare (Anf) sono i contributi mensili che l'Inps riconosce ai lavoratori dipendenti per aiutarli nel sostegno della loro famiglia. Non sono riconosciuti agli autonomi. O meglio: solo in alcuni casi l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riconosce ai lavoratori autonomi un contributo economico mensile per il sostegno dei familiari a carico; nel dettaglio, sono solamente i coltivatori diretti (o anche coloni e mezzadri), i piccoli coltivatori diretti e i titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti compresi) ad avere diritto a quelli che effettivamente si definiscono come assegni familiari.

Assegni familiari: ecco gli importi per i lavoratori autonomi

Gli importi degli assegni familiari per i lavoratori autonomi, però, sono più bassi di quelli degli assegni al nucleo familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti: infatti, ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri spettano appena 8,18 euro mensili per ogni familiare a carico, mentre per i pensionati iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi si sale a 10,21 euro. Ai piccoli coltivatori diretti, invece, sono riconosciuti 1,21 euro per ogni genitore a carico o equiparati. Insomma, un piccolo aiuto economico che tra l'altro è riconosciuto solamente quando il nucleo familiare si trova al di sotto di una determinata soglia di reddito, variabile a seconda del numero dei componenti.

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Nel dettaglio, per una famiglia formata da due persone il reddito familiare annuale oltre il quale cessa la corresponsione di tutti gli assegni familiari o quote di maggiorazione di pensione è di 19.222,07 euro. Si sale rispettivamente a 24.711,85 euro, 29.515,81 euro, 34.319,82 euro e 38.896,38 euro fino ad arrivare a 43.472,19 euro per i nuclei familiari composti da 7 o più persone.

I requisiti per ottenere l'assegno familiare

Per averne diritto è necessario, inoltre, che il familiare per cui si richiede sia considerato a carico: ciò significa che questo non deve avere un reddito superiore a 707,54 euro (nel caso del coniuge, del genitore e di ciascun figlio) o di 1.238,19 euro (per due genitori o equiparati). Infine, nel caso dei figli e dei nipoti bisogna rispettare anche un requisito anagrafico, poiché gli assegni familiari spettano solo nel caso in cui questi abbiano meno di 18 anni. Si possono richiedere anche per i figli di età inferiore a 21 anni (ma solo se apprendisti o studenti) o di 26 anni (se studenti universitari non fuori corso). Non è richiesto alcun requisito anagrafico, invece, per figli e nipoti a carico che risultano inabili al lavoro.

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Assegni familiari 2018/2019: le nuove tabelle con gli importi aggiornati

Nella circolare numero 68 pubblicata l'11 maggio dall'Inps sono contenute le tabelle relative agli assegni familiari 2018/2019, che vengono  aggiornate negli importi e nei limiti di reddito previsti per il prossimo anno, nel rispetto di quanto previsto dalla Legge 153/1988. Gli importi infatti variano in base al reddito familiare, che viene ricalcolato ogni anno dall'Istat in base anche all'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. Per il periodo di riferimento la variazione Istat è stata pari all'1,1%: ecco quindi le tabelle aggiornate valide dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2019.

La richiesta deve essere effettuata da un singolo componente del nucleo familiare al datore di lavoro o direttamente all'Inps, ma soltanto nei seguenti casi:

  • assegni familiari pensionati (con pensioni da lavoro dipendente);
  • lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata INPS professionisti senza cassa;
  • soggetti percettori di Naspi, Mobilità o Cassa Integrazione a pagamento diretto dell’Inps;
  • assegni familiari colf, badanti e baby sitter con contratto di lavoro domestico.

Ricordiamo che gli assegni familiari per le categorie appena elencate vengono erogati direttamente dal datore di lavoro ai suoi dipendenti, all'interno della busta paga. Quindi con scadenza mensile.

Gli assegni vengono invece pagati dall'Istituto di Previdenza nei seguenti casi:

  • lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata Inps professionisti senza cassa e colf, badanti e baby sitter con contratto di lavoro domestico con periodicità semestrale;
  • soggetti percettori di Naspi, Mobilità o Cassa Integrazione a pagamento diretto dell’Inps con periodicità mensile.
  • Attenzione: si ricorda che la domanda all’Inps può essere inviata esclusivamente tramite procedura telematica, per cui si consiglia ai lettori che devono effettuarla di dotarsi del Pin Inps.

Assegni familiari 2018/2019: gli importi

Le tabelle pubblicate dall'Inps sono scaricabili e fruibili da pc, sono suddivise per diverse categorie (es nuclei familiari con e senza figli) e mostrano l'importo dell'assegno dovuto in base ai vari livelli di reddito. Per esempio, per i redditi fino a 14.541,59 euro spetta un assegno che varia da 137,5 euro, per nuclei familiari di 3 persone, a 1368,75 per nuclei familiari composti da 12 persone. Con l'aumentare del reddito diminuisce l'importo dell'assegno fino al minimo di 12 centesimi, previsto per i nuclei familiari di 3 persone con un reddito superiore ai 71mila euro annui. Per avere un quadro più chiaro è consigliabile scaricare le tabelle per poterle consultare in comodità attraverso i propri dispositivi.

Assegni familiari 2018/2019: a chi spettano

Gli assegni erogati dall'Inps spettano a diverse categorie di lavoratori, ecco quali sono: 

  • lavoratori dipendenti in attività;
  • disoccupati indennizzati;
  • lavoratori in regime di cassa integrazione;
  • lavoratori in mobilità;
  • lavoratori assenti per malattia o maternità;
  • lavoratori in aspettativa per cariche pubbliche elettive e sindacali;
  • lavoratori dell’industria o marittimi in congedo matrimoniale;
  • pensionati ex lavoratori dipendenti;
  • soci di cooperative;
  • lavoratori assunti a tempo parziale.

Per maggiori informazioni è sempre consigliabile visitare il sito dell'Inps.


 

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