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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Buste paga più pesanti, il decreto è legge: fino a 1200 euro (l'anno) per i lavoratori dipendenti

Il testo del provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed ora sarà presentato alle Camere per la conversione. Dal 1° luglio scattano gli aumenti per i redditi inferiori a 40mila euro

Entra ufficialmente in vigore il decreto sul taglio del cuneo fiscale che aumenta fino a 100 euro le buste paga dei lavoratori dipendenti. Il testo del provvedimento, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.29 del 05-02-2020) sarà ora presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il decreto istituisce un "trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati". A chi ha un reddito complessivo non superiore a 28mila euro viene "riconosciuta una somma a titolo di trattamento integrativo, che non concorre alla formazione del reddito, di importo pari a 600 euro per l'anno 2020 e a 1.200 euro a decorrere dall'anno 2021".

In sostanza chi ha un reddito inferiore ai 28mila euro avrà diritto a 100 euro al mese (per i percettori del bonus Renzi il guadagno netto sarà di appena 20 euro). Il trattamento integrativo, si legge ancora nel decreto, spetta per le  prestazioni  rese dal 1° luglio 2020. Qualora in sede di conguaglio il trattamento integrativo "si riveli non spettante", i "medesimi sostituti d'imposta provvedono al recupero del relativo importo". Se la cifra da restituire supera i 60 euro il recupero è effettuato in quattro rate. 

Buste paga più pesanti, cosa cambia per i redditi superiori a 28mila euro

Ai dipendenti con redditi superiori a 28mila euro spetta invece una "ulteriore detrazione dall'imposta lorda" (non un bonus dunque) il cui importo è pari a: 

  • 480 euro, aumentata del prodotto tra 120 euro e l'importo corrispondente al rapporto tra 35.000  euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se l'ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro; 
  • 480 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro ma non a 40.000 euro;  la detrazione   spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 40.000  euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 5.000 euro. 

L’importo della detrazione è pari a 100 euro in corrispondenza dei 28mila euro per poi decrescere gradualmente fino a ad arrivare a 80 euro per i redditi di 35mila euro ed azzerarsi a 40mila.

Secondo le stime della Cgil Umbria, i dipendenti con uno stipendio lordo compreso tra 28 e 30mila euro avranno un vantaggio di circa 95 euro al mese, che diventa di 91 per i redditi compresi tra 30 e 33 mila euro. L'importo scende a poco più di 80 euro per i redditi compresi tra 33mila e 35mila, e sotto i 50 oltre la soglia dei 35mila. 

Aumenti in busta paga: ecco gli importi per fascia di reddito (tabella)

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