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Venerdì, 19 Aprile 2024
TASSE

Famiglie soffocate dalle tasse: in 20 anni il 277% in più

L'allarme lanciato dalla Codacons: dal 1994 ogni famiglia ha pagato 3mila euro in più al Fisco. L'associazione dei consumatori è sul piede di guerra: "Una vergogna, si paga di più per avere servizi sempre più scadenti"

Gli allarmi sulla pressione fiscale con la crisi hanno riguardato soprattutto le piccole e medie imprese, ma in realtà il peso delle tasse grava sulle spalle di tutte le famiglie italiane. Lo conferma uno studio della Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che mostra come nel giro di vent'anni gli aumenti non si sono mai fermati arrivando a toccare una percentuale record: più 277%

Dal 1994 in poi i tributi locali richiesti ai cittadini non lievitati costantemente e ogni famiglia italiana ha speso 3.205 euro in più soltanto in tasse e contributi. Negli anni novanta i contribuenti italiani hanno versato 27,776 miliardi di euro al fisco e nel corso del tempo la pressione fiscale ha raggiunto livelli insopportabili, tanto che nel 2014 le famiglie hanno versato complessivamente 104,7 miliardi di euro (per una media di spesa di 4.362 euro a famiglia).

A conti fatti negli ultimi 20 anni gli italiani hanno pagato quasi 77 miliardi di euro in più solo per tasse e imposte locali. Carlo Rienzi, presidente di Codacons è sul piede di guerra: 

E' una vergogna: gli enti locali, invece di ridurre sprechi e di intervenire sui costi, hanno reagito ai tagli decisi dell'amministrazione centrale aumentando la pressione fiscale. Al contempo, però, i servizi resi ai cittadini non solo sono diminuiti, ma sono anche peggiorati. In sostanza, si paga di più per ricevere sempre meno

Quello dell'associazione dei consumatori vuole essere un vero e proprio grido di allarme rivolto al governo, per un intervento che fermi "folle corsa al rialzo delle tasse" degli enti locali. Secondo Rienzi quello attuato finora è stato un "federalismo fiscale dissennato che ha portato ad un grave impoverimento delle famiglie".  

LE TASSE PIU' ALTE D'EUROPA - Già qualche tempo fa l'associazione dei consumatori aveva lanciato "l'allarme Iva" spiegando che l'Italia è il paese europeo dove le tasse crescono più velocemente a fronte di servizi in costante diminuzione: “La pressione fiscale è passata dal 41,8% del 2004 al 43,5% del 2014, portando l’Italia ai primi posti della classifica Ue per il peso della tassazione – denuncia Rienzi – In base agli ultimi dati disponibili, infatti, pagano più tasse di noi solo i cittadini di Danimarca (49,3%), Belgio (47,1%), Francia (46,9%), Svezia (44,6%), paesi dove il sistema di assistenza sociale è nettamente superiore al nostro”.

Il problema riguarda sprechi ed evasioni. La nostra tassazione è altissima (ai livelli dei paesi europei con i welfare più solidi) ma i servizi che riceviamo in cambio non sono di qualità, visto che le nostre tasse servono a coprire i buchi creati da chi non le paga e dal settore pubblico "sprecone": "La pressione fiscale abnorme esistente in Italia rappresenta una zavorra per il paese, che peggiora le condizioni economiche di famiglie e imprese e rallenta l’uscita dalla crisi. La priorità del governo e della classe politica deve essere un taglio drastico alle tasse". 

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ALLARME DELLA GUARDA DI FINANZA -  Come sottolinea il "Rapporto annuale 2014" della Guardia di finanza, tra frodi e sprechi nella pubblica amministrazione lo Stato ha subìto un danno pari a 4,1 miliardi di euro nel solo 2014. Di questi 113 milioni sono stati sottratti alla spesa previdenziale e 141 alla spesa sanitaria. In tutto sono quasi ottomila gli "evasori totali" ovvero i soggetti sconosciuti al Fisco scoperti dalle fiamme gialle nel solo 2014. Scoperti anche 11.936 lavoratori in nero e 13.369 lavoratori irregolari. 5.082 sono invece i datori di lavoro denunciati, che utilizzavano manodopera irregolare o in nero. Anche su questo Codacons non ha dubbi:

Sono dati allarmanti e attestano uno stato di illegalità dilagante: l’evasione crea un danno ingente all’economia, privando il sistema di risorse pari all’8% del Pil. L’unico paese europeo che vanta numeri sull’evasione superiori all’Italia è la Grecia. Ciò che serve all’Italia è un incremento dei controlli contro piccoli e grandi evasori, per riportare il paese a una cultura della legalità e consentire una riduzione della pressione fiscale in favore di tutti  

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