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Martedì, 23 Aprile 2024
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Autostrade, da domani pedaggi in aumento per sei concessionarie

Il governo ha (momentaneamente) sospeso gli adeguamenti delle tariffe, ma sei società applicheranno comunque i ritocchi. Aumenti record per la Torino-Milano (+6,5%) e la Strada dei Parchi (+ 3,45%)

Da domani, primo gennaio 2016, entrano in vigore gli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale. Quest'anno il governo ha sospeso gli incrementi delle tariffe autostradali per la maggioranza delle società concessionarie, in attesa dell'aggiornamento del piano economico-finanziario.

Nondimeno, per sei società (e dunque molte tratte autostradali) i prezzi torneranno a salire. E non di poco. 

"Quest'anno, in particolare, per tutte le Società per le quali è in fase di aggiornamento il relativo Piano Economico Finanziario - si legge in una nota del Ministero delle infrastrutture -, gli aumenti tariffari sono stati provvisoriamente sospesi, posticipandone l'eventuale adeguamento all'approvazione dei suddetti piani". 

Ma come anticipato, ciò non vale per alcune concessionarie. L'aumento medio attualmente riconosciuto, calcolato sui veicoli-km che si prevede saranno percorsi sull'intera rete autostradale nel 2016, risulta pari allo 0,86%.  

RINCARI RECORD - Il rincaro maggiore interessa la Torino-Milano con un +6,5%; segue la già carissima Strada dei Parchi con un aumento da capogiro: 3,45%. Le altre concessionarie per le quali è stato riconosciuto da subito un aumento delle tariffe sono Ativa (0,03%); Autostrade per l'Italia (1,09%); Satap Tronco A4 (6,50%); ; Teem (2,10%) e Pedemontana Lombarda (1%). (foto TgCom24)

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PROTESTA L'AISCAT - "Ancora una volta al riconosciuto impegno del Settore autostradale italiano non è corrisposto analogo impegno da parte del Governo che ha concesso gli adeguamenti previsti contrattualmente solo a 6 società su 27". Lo scrive l'Aiscat in una nota.

"Infatti - spiega l'associazione delle concessionarie - la maggior parte dei piani finanziari delle concessionarie autostradali, scaduti tra il 2012 e il 2013, non risultano ad oggi ancora approvati da parte dei ministeri competenti nonostante siano stati presentati tempestivamente da parte dei concessionari e nonostante esistano precise indicazioni emanate dal Cipe sulla tempistica relativa".

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