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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Banche sotto inchiesta: la nuova commissione è "super" e preoccupa il Quirinale

L'intero settore finanziario finisce sotto indagine e rischia di essere influenzato. L'avvertimento di Mattarella: "Commissari parlamentari dovranno rispettare la natura privata degli enti interessati"

La commissione d'inchiesta sulle banche è realtà, ma non smette di far discutere. Parlamento nuovo, commissione nuova si potrebbe dire, ma -come spiega lo stesso Presidente Mattarella-  a differenza di quella istituita nella precedente Legislatura metterà sotto inchiesta tutte le banche e il sistema finanziario nella sua interezza.

Oggi il Presidente della Repubblica ha inviato ai Presidenti di Camera e Senato una lettera con cui, annunciando l'avvenuta promulgazione della cosiddetta legge Patuanelli sull'istituzione di una Commissione d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, ricorda che "l'ambito dei compiti attribuiti alla Commissione - a differenza di quella istituita nella precedente Legislatura - non riguarda l'accertamento di vicende e comportamenti che hanno provocato crisi di istituti bancari o la verifica delle iniziative assunte per farvi fronte, ma concerne - insieme al sistema bancario e finanziario nella sua interezza - tutte le banche, anche quelle non coinvolte nella crisi e che svolgono con regolarità la propria attività".

Il Capo dello Stato pur sottolineando la sovranità del Parlamento, precisa come la commissione d'inchiesta non devono poter sfociare in un controllo dell'attività creditizia "sino a coinvolgere le stesse operazioni bancarie, ovvero dell'attività di investimento nelle sue varie forme".

La Commissione secondo quanto stabilito dalla legge infatti potrà ''analizzare la gestione degli enti creditizi e delle imprese di investimento''. Il rischio paventato dal Quirinale è che si possa - più o meno involontariamente - condizionare l'esercizio dell'attività bancaria.

"Va, in particolare, escluso che la Commissione, come potrebbe far temere un'erronea interpretazione dell'art.3 della legge, possa svolgere attività che rientrino nella competenza di organismi dell'Unione Europea - come la Banca Centrale Europea e l'ESMA - in base a norme non derogabili dal diritto interno". 

In poche parole il Capo dello Stato fa opera di moral suasion sottolienando come i prossimi commissari parlamentari dovranno rispettare la natura privata degli enti interessati "la cui attività costituisce esercizio della libertà di iniziativa economica riconosciuta e garantita dall'articolo 41 della Costituzione".

Come specifica la legge la Commissione è chiamata, in primo luogo, a svolgere la propria attività di indagine in relazione a diversi aspetti dell'attività bancaria e creditizia, tra cui:

alcuni profili di gestione degli enti creditizi; le condizioni per l'istituzione di una procura nazionale per i reati bancari e finanziari; la normativa in materia di incompatibilità e conflitto d'interesse delle autorità di vigilanza, il recepimento e l'applicazione agli istituti di credito cooperativo della disciplina europea in materia di vigilanza e requisiti prudenziali; il percorso dell'Unione Bancaria a livello europeo, la relativa disciplina, l'attività e le norme emanate dalle Autorità di vigilanza. La Commissione deve inoltre operare anche con riferimento ad aspetti ulteriori rispetto all'attività bancaria, quali: il sistema dei confidi, le agenzie di rating, l'utilizzo degli strumenti derivati da parte degli enti pubblici (anche territoriali), il debito pubblico (in relazione alla disciplina sulla cartolarizzazione delle sofferenze ed alla relativa garanzia statale), le fondazioni bancarie e le norme in materia di tutela del risparmio.

"Vittime del salva banche" in protesta a Roma

Proprio oggi inoltre la Consob ha multato l'ex dirigenza di Veneto Banca. L'autorità di vigilanza ha infatti deliberato una sanzione amministrativa per 2,15 milioni di euro all'ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, all'ex presidente, Flavio Trinca ed altri 17 ex esponenti dell'istituto sottoposto in liquidazione coatta amministrativa per violazione della normativa per l'offerta al pubblico di strumenti finanziari.

Lo si legge in una delibera della Commissione in merito al fatto che nel 2013, la Banca ha massicciamente e sistematicamente venduto ai propri clienti azioni proprie in contropartita diretta detenute nel 'Fondo Azioni Proprie', nonché fatto sottoscrivere azioni emesse mediante la modalità della cosiddetta 'apertura libro soci', in assenza del prospetto informativo.

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A Veneto Banca "è ingiunto il pagamento dell'importo complessivo di 2.150.000 euro, con obbligo di regresso nei confronti degli autori della violazione sopra nominativamente indicati. Il pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui sopra deve essere effettuato entro il termine di 30 giorni dalla notifica del presente provvedimento".

In particolare all'ex ad Vincenzo Consoli, al tempo dei fatti, è stata applicata una sanzione amministrativa pecuniaria per l'importo di 180.000 euro e una sanzione amministrativa accessoria per la durata di dieci mesi. All'ex presidente Flavio Trinca, invece, è stata deliberata una sanzione amministrativa pecuniaria per l'importo di euro 100 mila euro e sanzione amministrativa accessoria per la durata di due mesi. A Mosé Fagiani, ex Condirettore Generale e Responsabile della direzione commerciale, è stata deliberata una sanzione amministrativa pecuniaria per l'importo di euro 150.000 euro e una sanzione amministrativa accessoria per la durata di sette mesi. ;

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