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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Banche, così la Bce prepara la stretta ai mutui facili

Nuove regole per il sistema bancario dopo la crisi dei crediti deteriorati: per limitare l'esposizione al rischio la Banca Centrale Europea si prepara a dettare nuove norme che tuttavia potrebbero provocare una nuova stretta sulla concessione di mutui

La Banca centrale Europea imporrà nuove regole per le banche e per i mutui: in poche parole le società il cui bilancio viene considerato fragile, troveranno sempre più difficile ottenere credito bancario senza garanzie. Salvo cambio di agenda la Commissione Europea e la BCE comunicheranno entrà metà marzo il cambio di passo che dovrà mettere il sistema bancario al riparo da crisi come quella dei "crediti deteriorati" da cui stiamo uscendo.

Le banche dovranno mettere parte molto più capitale per la concessione di nuovi crediti e gli accantonamenti dovranno essere molto più alti in caso di ritardi nei rimborsi dei crediti già concessi in passato. Il Corriere della Sera ipotizza addirittura come una banca dovrà costituire entro due anni riserve di capitale pari al 100% della somma erogata e anche se un immobile a garanzia di un credito copre metà del suo valore, verrà trattato come se valesse zero.

Il rischio di una nuova stretta sul credito poiché le banche potrebbero chiudere i rubinetti dei prestiti verso le imprese che non sono in grado di presentare garanzie. Una cattiva notizia per l'economia che proprio a fine gennaio aveva registrato come i prestiti a famiglie e imprese erano in crescita del +1,8% su base annua.

In Italia mutui per millesettecento miliardi

Il rapporto dell'Associazione Bancaria Italiana dai dati di Bankitalia rileva come a gennaio 2018 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia era pari a 1.770 miliardi di euro, un importo che supera di 53 miliardi di euro all'ammontare complessivo dei risparmi che gli italiani hanno affidato alle banche, pari a 1.717 miliardi di euro.

A fine 2017 al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, è diminuita l'esposizione delle banche sui crediti deteriorati: le sofferenze ammontano a 64 miliardi di euro, in forte calo rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 mld). 

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