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Mercoledì, 24 Aprile 2024
ECONOMIA

Perché le banche sono sotto accusa

Sono quattro le banche in liquidazione coatta dal 22 novembre: Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti. Le obbligazioni subordinate (quelle azzerate dopo il crac) comportano alto rischio ma dovrebbero garantire alti rendimenti. Non sempre però i clienti sanno a cosa vanno incontro

"In caso di insolvenza dell'emittente, l'obbligazione sarà rimborsata solo dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli altri crediti non ugualmente subordinati". Poche parole, scritte nei prospetti delle obbligazioni subordinate per ricordare a chi le compra che il rischio potenziale è quello di perdere l'intero capitale investito come per gli azionisti. 

Le obbligazioni, infatti, sono generalmente di tre tipi: garantite, non garantite e subordinate. Si differenziano principalmente per il rendimento che promettono oltre che, naturalmente, per il tipo di rischio: se la banca che le ha emesse va in liquidazione, le prime a perdere dei soldi sono le subordinate (si chiamano così proprio perché il loro rimborso è subordinato al rimborso di altre categorie di creditori). 

Sono quattro le banche in liquidazione coatta dal 22 novembre: Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti. Il bail-in ha azzerato i bond subordinati per circa 770 milioni di euro, di cui 340 milioni in capo a circa 10mila piccoli risparmiatori. L'azzeramento delle azioni ha invece interessato circa 105mila azionisti. 

Certo se fosse stato applicato il bail-in all'europea, in vigore dal gennaio 2016, la tosatura avrebbe riguardato anche i depositanti con giacenze superiori a 100mila euro e, a scalare, anche i portatori di bond ordinari. 

LE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE - Il tema caldo riguarda i bond subordinati. E proprio su questo tema si è aperto subito un confronto a distanza tra Banca d'Italia e la Ue. Il commissario europeo ai servizi finanziari, Jonathan Hill, ha affondato il colpo dicendo che "le banche in questione hanno venduto prodotti inappropriati a persone che forse non sapevano cosa compravano". C'è da dire, infatti, che i prospetti di questo tipo di investimenti sono spesso scritti in inglese e con una terminologia di difficile comprensione per chi non ha nozioni di economia.

IPOTESI TRUFFA? - E qui si aprirà il capitolo legale, le associazioni di risparmiatori e consumatori annunciano esposti e denunce, ma la partita si giocherà su un punto molto semplice: bisognerà accertare se il profilo di rischio del cliente della banca comprendesse la possibilità di investire nei bond subordinati. Insomma, se il processo di collocamento commerciale del prodotto è in linea con le norme che proteggono il risparmiatore.

QUANDO CONVIENE RISCHIARE - Le obbligazioni subordinate, dunque, comportano alto rischio ma dovrebbero garantire alti rendimenti. Per farla breve se si va in banca e viene proposto un subordinato, scrive Askanews, meglio lasciar perdere se non viene offerto almeno l'11-12% all'anno. Se invece prendiamo uno dei bond subordinati emessi da Banca Etruria nel 2013, ora azzerato, il prezzo di emissione era di 100, alla pari, con un cedola annua lorda del 3,50%, dunque con un rendimento a scadenza di poco superiore al 3,50%. 

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