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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Spariscono le banche: meno 6.289 filiali in 7 anni, 383 Comuni senza sportelli

La denuncia arriva da una ricerca dell'Ufficio studi First Cisl sull'andamento della presenza territoriale delle banche italiane. C'è anche chi perde il lavoro: “Il personale è sceso di 26.249 unità” 

Se continua così, nei prossimi anni cercare una banca sarà paragonabile al nuovo “ago nel pagliaio”. Un pensiero ovviamente estremo, ma che si collega alle ultime stime sulla presenza territoriale delle banche italiane: rispetto al 2010 in Italia ci sono ben 6.289 sportelli bancari in meno, un calo in parallelo ha provocato anche la diminuzione del personale (- 26.249 addetti). Se questo non fosse abbastanza, esistono già 383 Comuni che sono rimasti totalmente privi di banche. Uno scenario tutt'altro che roseo disegnato dall'ultima ricerca sul tema pubblicata dall'Ufficio studi First Cisl.

I big del settore danno la colpa alla diffusione dell'home banking, ma non la pensa allo stesso modo Giulio Romani, segretario generale di First Cisl: "I top manager giustificano l'abbandono del territorio con l'avanzata del digitale, ma è un pretesto, perché il ritmo delle chiusure dalla fine del 2010 è stata del 18,7% contro un calo di accessi alle agenzie solo del 7,5%. La verità è che le banche si sono trasformate in distributori di prodotti finanziari di massa, come vendessero telefonini o abbigliamento, e dunque mirano soprattutto a tagliare i costi. Così è inutile sperare nella ripresa dell'economia, urge una riforma socialmente utile del sistema bancario e l'occasione per avviarla è il prossimo rinnovo dei contratti nazionali".

Filiali che chiudono

"Il dato più impressionante - sottolinea il responsabile dell'Ufficio studi di First Cisl, Riccardo Colombani - è che più di un quarto delle filiali perse negli ultimi sette anni è stato chiuso nel solo 2017. A fine 2010 c'erano 33.663 agenzie bancarie, il 31 dicembre scorso erano scese a 27.374 e ben 1.653 chiusure si sono concentrate nel 2017. In un solo anno siamo scesi da 48 a 45 filiali ogni 100 mila abitanti. Se si andasse avanti a questo ritmo in una quindicina d'anni non ci sarebbe più alcuna presenza fisica delle banche sul territorio".

"I comuni serviti da almeno una filiale bancaria - aggiunge Colombani - erano 5.906 a fine 2010 e sono scesi a 5.523 alla fine dello scorso anno. A restare sguarnite sono le aree marginali, abitate da una popolazione più anziana, che si trova costretta a mantenere in casa maggiore disponibilità di contante e questo rischia di aprire la strada alla microcriminalità: il problema sociale è evidentemente sottovalutato. Altrettanto sottostimato è l'impatto sull'economia locale: sette anni fa c'erano 7,6 sportelli ogni 1.000 imprese, ora sono solo 6,2. In alcuni casi le chiusure sono incomprensibili: per esempio, dall'anno scorso Calice al Cornoviglio, in Liguria, è priva del servizio bancario nonostante la zona, la Val di Vara, sia diventata celebre come la vallata del biologico".

C'erano una volta le banche italiane: l'effetto dello spread è un uragano

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La banca elettronica, prosegue Colombani, ormai ha raggiunto la saturazione: abbiamo mediamente più di un contratto home banking per famiglia (sette anni fa ne disponevano solo 68 famiglie su 100) e 71 imprese su 100 sono connesse on line con la loro banca (erano 46 nel 2010). Ma gli italiani continuano ad entrare in filiale: in 26 milioni si rivolgono tuttora a uno sportello bancario, il 51,7% della popolazione maggiorenne. Il problema è che il crollo del numero dei dipendenti bancari ha come ricaduta un rallentamento del servizio, tant'è che il 15% dei clienti dichiara di dover fare una coda superiore ai 20 minuti contro il 14% del 2011.

Presenza delle banche sul territorio italiano: lo studio completo della First Cisl

"Questi dati - afferma Romani - ci dicono che la gente non vuole la chiusura in massa delle filiali bancarie, ma anche che oggi il pensiero della clientela non ha alcun peso. Se i piccoli azionisti si potessero coalizzare in un voting trust per ciascuna banca, quel pensiero però potrebbe finalmente tradursi in una voce ascoltata e i trust potrebbero orientare il voto nelle assemblee verso obiettivi socialmente rilevanti, tra i quali può figurare certamente la difesa della capillarità del servizio bancario, con particolare riferimento alla presenza di sportelli nelle zone più disagiate, come ad esempio vaste aree meridionali e insulari, la montagna o le periferie urbane''.

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