rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Conti in rosso per Bialetti: il futuro dell'azienda della moka è a rischio (per colpa delle cialde)

Sullo storico marchio dell'Omino coi baffi gravano 68 milioni di debiti e la società di revisione non certifica i conti

La Bialetti rischia di non esistere più. I conti in rosso della storica azienda italiana -  al cui fondatore Alfonso Bialetti si deve l'invenzione della moka, uno dei simboli del Made in Italy conosciuto in tutto il mondo - emergono dai 'risultati consolidati al 30 giugno 2018'. "I ricavi consolidati del primo semestre 2018 - si legge nella nota dell'azienda - sono pari a 67,3 milioni di euro rispetto a 76,6 milioni di euro del medesimo periodo del 2017 e registrano una riduzione del 12, 1%". "Il risultato netto di Gruppo del primo semestre 2018 è negativo per 15,3 milioni di euro rispetto al risultato negativo di 1,6 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente".

Numeri che risentono "principalmente della generale contrazione dei consumi - spiegano dall'azienda nel comunicato -, che si è registrata sul mercato interno ed estero, nonché della situazione di tensione finanziaria che ha determinato ritardi nell'approvvigionamento, nella produzione e nelle consegne di prodotti destinati alla vendita".

La società di revisione ha "dichiarato l’impossibilita di esprimere un giudizio" sul bilancio consolidato semestrale, ha comunicato Bialetti in una nota, indicando che la decisione è stata presa "in ragione di alcuni elementi di incertezza che possono determinare l’insorgenza di dubbi circa la continuità aziendale della società". 

Bialetti e l'omino coi baffi

La moka Bialetti famosa in tutto il mondo

E' il 1933 quando dal genio di Alfonso Bialetti viene alla luce Moka Express. Giovane emigrato in Francia, dove lavora in una fabbrica di alluminio, Bialetti ha l'intuizione che lo porterà a creare questa particolare caffettiera guardando la moglie fare il bucato con la "lisciveuse", una lavatrice dotata di una sorta di caldaia - all'interno della quale venivano messi i panni, l'acqua e la liscivia, un detersivo dell'epoca - collegata a un tubo dall'estremità superiore forata: l'acqua in ebollizione risaliva lungo il tubo per poi ridinscendere, dopo aver sciolto la liscivia e averla sparsa sul bucato.

Dal design Art Decò (talmente famoso e iconico da essere presente nella collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York), la Moka rivoluziona il modo di preparare il caffè a casa e permette all'azienda, grazie anche all'ambizione del figlio Renato, di affermarsi immediatamente tra i principali produttori italiani di caffettiere. Morto nel 2016 a 93 anni, Renato Bialetti ha voluto che al suo funerale le proprie ceneri venissero messe all'interno di una moka posta davanti all'altare

moka bialetti ansa 2-2-2

La notorietà del marchio viene ulteriormente consolidata grazie ai rilevanti investimenti pubblicitari su Carosello, noto programma televisivo italiano, e alla comunicazione incentrata sull'immagine dell''Omino con i baffi', nato negli anni '50 dalla matita di Paul Campani, che ne diviene il simbolo e tutt'oggi è presente sia sul marchio del Gruppo Bialetti Industrie che applicato sui prodotti del brand Bialetti.

La classica "macchinetta" del caffé è un oggetto presente nelle casi di quasi tutti gli italiani - e non solo - ma "ha dovuto reggere in tutti questi anni l’onda d’urto creata dal fenomeno delle cialde. Un fenomeno che ha di certo avuto un ruolo nella crisi degli ultimi anni, fino ad arrivare ai conti dell’ultimo semestre", come sottolinea Il Corriere della Sera.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Conti in rosso per Bialetti: il futuro dell'azienda della moka è a rischio (per colpa delle cialde)

Today è in caricamento