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Giovedì, 18 Aprile 2024
ECONOMIA

Stangata in vista: dalla bolletta della luce al caro scuola, scattano i rincari

Secondo Fedeconsumatori, tra bollette, Tari e costi per la scuola, le famiglie italiane dovranno affrontare spese per quasi 1.700 euro. E a gennaio entreranno in vigore le nuove tariffe per la quota fissa dell'energia elettrica. Ad essere penalizzato sarà chi consuma meno

Stangata in vista per le famiglie italiane che nei prossimi mesi tra bollette, Tari e costi per la scuola, dovranno affrontare spese per quasi 1.700 euro. Il prossimo, secondo le stime di Federconsumatori, sarà dunque un autunno nero per i cittadini italiani che dovranno fare i conti con una serie di aumenti "che metteranno a dura prova i bilanci familiari".

Il primo salasso arriverà con il rientro degli alunni tra i banchi di scuola: tra settembre e novembre la spesa per il materiale scolastico calcolata dall’associazione dei consumatori sarà pari a 808,60 euro, mentre per le bollette sarà di 468 euro.

Tariffe energia elettrica, a gennaio l'ultimo step della riforma

Ma non si sono (purtroppo) solo le spese scolastiche a gravare sui bilanci familiari e non. Anche la bolletta della luce, in alcuni casi, subirà un ritocco all’insù. Il completamento della riforma tariffaria per l’energia elettrica, che già ha determinato molti aumenti a causa dell’abolizione della tariffa progressiva (che prevedeva prezzi crescenti al crescere dei consumi), da gennaio 2019 sarà applicata anche agli oneri generali di sistema. 

Le nuove tariffe

Come qualcuno saprà con la legge n. 96/2013 e con il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 è stata superata la "struttura progressiva" della tariffa per il trasporto di energia e la gestione del contatore e degli oneri di sistema introdotta circa 40 anni fa. Di cosa stiamo parlando? Semplice. Se con la "struttura progressiva" il prezzo unitario del kWh aumentava al crescere dei consumi totali, con la nuova riforma si paga ciò che si consuma.

Sarà penalizzato chi consuma di meno

Con la precedente tariffa, scrive l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera), chi consumava di più "a parità di costi per il servizio, pagava anche qualcosa per chi consumava di meno (quindi anche i single o le famiglie che vivono poco la propria casa)". Al termine dell'applicazione della Riforma, ogni utente pagherà invece "in modo più equo per i servizi che utilizza, pagando l'esatto corrispettivo per il servizio utilizzato, congruente con i costi". Ciò però comporterà giocoforza un aumento dei costi per chi consuma di meno.

L'ultimo step della riforma

La tariffa non progressiva è diventata già realtà dall’anno scorso, andando ad incidere sulla parte variabile della bolletta (tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore). Dal 1° gennaio 2019 , la riforma sarà a regime e la struttura non progressiva sarà applicata anche alla tariffa per gli oneri di sistema, il cui ammontare sarà maggiore per chi ha consumi bassi o molto bassi.

"Alla luce della preoccupante situazione economica delle famiglie e della fase di incertezza in cui versa la nostra economia – afferma Federconsumatori -, rivolgiamo al governo ed all’Autorità per l’energia un appello affinché slitti ulteriormente l’applicazione di tale tariffa”. Tutti questi aumenti "(fatto salvo quello appena citato per la riforma tariffaria) determineranno una stangata a carico delle famiglie di 1.694,60 euro".

Aumentano anche i carburanti

Ma le cattive notizie non sono finite. Dopo quattro settimane di calma pressoché totale, stamattina i prezzi di benzina e gasolio sono tornati decisamente a salire. A spingere sono le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, che rispetto all'inizio del mese sono aumentate sensibilmente, in particolare per quanto riguarda il gasolio. L’ennesima brutta sorpresa per gli italiani al rientro dalle ferie.

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