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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Bollette luce e gas, volano imposte e oneri di sistema: perché paghiamo di più

Da aprile sono scattati i ribassi per le utenze, ma in dieci anni la spesa media delle famiglie è lievitata: vediamo perché, secondo uno studio del Codacons

L'Autorità per l'energia ha ufficializzato i ribassi per le bollette di luce e gas a partire dal mese di aprile 2018, ma nonostante questo calo delle tariffe, uno studio del Codacons evidenzia come, negli ultimi 10 anni, le bollette a carico delle famiglie siano lievitate costantemente, soprattutto a causa dell'aumento della tassazione e degli oneri di sistema

2008-2018: gli aumenti

Secondo i dati forniti dal Codacons, “nel una famiglia tipo spendeva per l’elettricità 464 euro all’anno, mentre oggi la spesa media è pari a 533,73 euro, ossia +69,7 euro su base annua, con un incremento in 10 anni del +15%. La bolletta media del gas passa invece da 1.012,2 euro del 2008 ai 1.042 euro di oggi, con un aggravio di spesa di circa +30 euro su base annua”.

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Più tasse e oneri di sistema

Ma ad impressionare è l’abnorme crescita della tassazione sulle bollette degli italiani: nel 2008 imposte e oneri di sistema pesavano per il 22,1% su ogni singola bolletta elettrica: oggi le stesse voci incidono per il 35,78%. Per il gas la crescita della pressione fiscale è stata più contenuta, ma resta a livelli elevatissimi: dal 37,7% del 2008 al 42,5% di oggi.

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Sul banco degli imputati per il Codacons finiscono gli “Oneri di sistema”, voci che non hanno nulla a che vedere con i consumi elettrici e che contengono balzelli vari quali “oneri nucleari”, “agevolazioni per il settore ferroviario”, “enti locali che ospitano impianti nucleari”, “agevolazioni alle industrie energivore” ecc. Il loro peso in bolletta passa in 10 anni dall’8,2% al 22,44%. L'incremento di tasse e oneri, tradotto in euro, evidenzia come questi fattori abbiano contribuito all'aumento della spesa per le famiglie italiane. Nel 2008 la spesa annua in tasse e oneri sulle bollette della luce era di 102,5 euro, mentre nel 2018 è quasi raddoppiata, arrivando a 190,96 euro e facendo registrare un +88,46 euro. Discorso simile per il gas, dove si è passati dai 381,6 euro del 2008 ai 442,85 euro del 2018, con un incremento di 61,25 euro. 

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Le tabelle fornite dal Codacons sono state elaborate sui dati forniti dall'Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.

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Secondo Arera la componente più consistente tra gli oneri di sistema è rappresentata dalla componente A3: si tratta di un onere che va a finanziare gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate. La componente A2 invece "è destinata alla copertura dei costi per lo smantellamento delle centrali nucleari dismesse (Latina, Caorso, Trino Vercellese, Garigliano)". Ma attenzione, come spiega la stessa Autorità per l’Energia, "secondo quanto previsto dalle leggi finanziarie 2005 e 2006, una parte del gettito della componente A2, pari a circa 100 milioni l'anno, viene destinato al bilancio dello Stato". 

Le altre voci di spesa sulla bolletta

Un’altra voce degli oneri di sistema viene destinata alle agevolazioni per la fornitura di energia elettrica al sistema ferroviario. La componente A5 finanzia "la ricerca svolta nell'interesse del sistema elettrico nazionale". Un’altra componente degli oneri di sistema viene destinata a finanziare il bonus elettrico (desinato ai consumatori in stato di particolare disagio economico), la componente Ae viene destinata alle agevolazioni alle imprese manifatturiere con elevati consumi. E ancora: la componente UC4 serve per coprire i maggiori costi di piccole aziende elettriche che operano  sulle isole minori delle aziende elettriche con meno di 5mila clienti. La componente MCT, invece, "finanzia le misure di compensazione territoriale a favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare" e lo smaltimento delle scorie nucleari. Ma di nuovo attenzione: dal 2005, circa il 70% del gettito di questa voce è destinato al bilancio dello Stato.

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