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Martedì, 16 Aprile 2024
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Via gli 80 euro in busta paga, Tria: "Verranno riassorbiti dalla riforma fiscale"

Il ministro ad Agorà: "E' stato un provvedimento tecnicamente sbagliato", poi il chiarimento del Mef: "Nessun lavoratore verrà penalizzato". Ieri era stato il leghista Garavaglia a dare una prima spallata al bonus Renzi

Il bonus di 80 euro in busta paga introdotto dal governo Renzi potrebbe essere cancellato nella prossima legge di bilancio. O meglio, "riassobito" come ha affermato il ministro dell’Economia Giovanni Tria ospite questa mattina ad Agorà, su Rai3. "Nell’ambito di una riforma fiscale gli 80 euro ovviamente vengono riassorbiti, è stato un provvedimento tecnicamente sbagliato - ha detto Tria - e anche il precedente governo cercava di cambiarlo perché risultavano come spesa e non come prelievo".

Via il bonus di 80 euro: che cosa ha in mente il governo?

Che cosa significa che gli 80 euro di Renzi verranno riassorbiti? Quando parla di "riforma fiscale" Tria si riferisce ovviamente al taglio dell’Irpef annunciato da Salvini. Anziché figurare come "credito d’imposta", quei soldi verranno restituiti ai lavoratori grazie all’abbassamento della tassa sul reddito delle persone fisiche. In sostanza i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi non dovrebbero veder diminuire i loro salari che al contrario potrebbero perfino aumentare se come promesso l'Irpef dovesse passare dal 23-27%(a seconda delle fasce di reddito) al 15%.

Sembra però altrettanto evidente che sic stantibus rebus il taglio delle tasse avvantaggerà di più i redditi alti, mentre per i redditi medio-bassi gli effetti positivi della flat tax saranno parzialmente compensati (in negativo) dal taglio degli 80 euro. Questo ragionando in via ipotetica sulla base degli annunci e delle dichiarazioni rese finora dagli esponenti del governo. E' però ancora presto per capire in che modo cambieranno le buste paga dei lavoratori, e sopratutto se agli annunci seguiranno effettivamente proposte concrete. 

Il chiarimento del Mef: "Nessun lavoratore sarà penalizzato"

Il Mef da parte sua assicura che i lavoratori che percepiscono il bonus non subiranno alcuna penalizzazione. "Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, non ha mai parlato di taglio degli 80 euro, ma piuttosto di un possibile loro riassorbimento nell'ambito di una futura revisione del prelievo fiscale" chiarisce il Tesoro. "In ogni caso è chiaro - spiega il Mef - che dalla revisione del prelievo fiscale nessuno uscirà penalizzato".


La flat tax e le detrazioni fiscali

Per Tria comunque la "tassa piatta" non è un'utopia.  "La flat tax si può fare facendo delle scelte conseguenti dal lato della spesa" ha detto il ministro. "La flat tax di per sé è un termine molto generico, bisogna vedere com’è disegnata dal punto di vista fiscale. (…). In parte il problema sarà quello di studiare tecnicamente un disegno che sia sostenibile, e che sia anche efficiente, poi la decisione sulla flat tax dipende da altre decisioni correlate, perché la politica economica deve essere un tutto coerente, non si fa a pezzi".

Che fare allora? Si taglia la spesa? "E’ chiaro - ha affermato Tria -  che se si diminuiscono le tasse si comprime la spesa, oppure si può cambiare la composizione della pressione fiscale". Per questo il governo sta pensando anche ad una sforbiciata alle detrazioni fiscali, ma non è chiaro su quali agevolazioni potrebbe abbattersi la mannaia dell'esecutivo. 

Tria: "Ripresa più forte nel secondo semestre dell'anno"

Sul futuro il ministro è fiducioso. "Nella seconda parte dell'anno potremo avere una ripresa più forte e dipende anche da quanto riusciamo a creare fiducia negli investitori e fiducia nei risparmiatori, che così possono utilizzare più reddito per i consumi. Per questo non bisogna creare allarmi per il futuro". Secondo Tria, comunque, "le stime del Governo sono molto prudenziali, in generale le stime di crescita sono cambiate di mese in mese in senso negativo e ora ricominciano a cambiare ma in segno positivo". 

Tria ha poi aggiunto che "la stabilità politica è un fattore importante per la crescita come sono importanti la stabilità sociale e la stabilità finanziaria. Abbiamo bisogno di tutte e tre tipi di stabilità per avere un ambiente favorevole agli investimenti e alla crescita". 

Garavaglia (Lega): stop al bonus di 80 euro per tagliare le tasse

Solo ieri era stato il sottosegretario Legista Massimo Garavaglia a dare una prima spallata al bonus di 80 euro in busta paga. Come realizzare la Flat tax? "Cominciamo a rimuovere le distorsioni come gli 80 euro di Renzi, che sono una spesa e una mezza fregatura" le parole di Garavaglia al Corriere della Sera. Secondo il viceministro gli 80 euro "non valgono a fini previdenziali" per cui è opportuno trasformarli "in una riduzione di imposta secca. Sono 11 miliardi, poi ce ne sono altri 50 da recuperare lavorando sulle detrazioni fiscali".   

Via il bonus Renzi, l'ira del Pd: "Con gli 80 euro pagano le loro folli promesse elettorali"

Ma sul bonus di 80 euro l'opposizione va all'attacco. "Il Ministro Tria sugli 80 euro del governo Renzi : 'sbagliati'. È così che definisce la più grande redistribuzione salariale mai fatta in Italia. Non trovano soldi per i loro provvedimenti spot e così incassano togliendo a chi già ha. Dei veri cialtroni". Lo scrive su Twitter il parlamentare del Pd Ettore Rosato. 

bonus 80 euro 1-2

Per Maria Elena Boschi, così facendo l'esecutivo toglie soldi "a 10 milioni di italiani che da 5 anni sono stati aiutati dal Governo Renzi. Ministro, la cosa fatta male non sono gli 80€, ma è il Governo di cui fa parte lei". E ancora: "Stipendio più basso per 10 milioni di Italiani" rincara Alessandra Moretti. "Ecco la nuova idea del governo Lega-5 Stelle: abolire gli #80euro per pagare le loro folli promesse elettorali" scrive invece l'europarlamentare Pd Nicola Danti. "Hanno distrutto i conti dell’Italia e ora vanno a pescare nelle tasche degli italiani. Fermiamoli subito, sono incapaci e pericolosi!". 

Martina (Pd): "Tria vuole togliere gli 80 euro per aiutare i ricchi"

"Il ministro Tria sostiene che gli 80 euro a 10 milioni di lavoratori sotto i 1400 euro al mese di stipendio si possono cancellare per fare la Flat tax a vantaggio dei ricchi. Si preparano a togliere ai redditi medio-bassi per avvantaggiare i redditi alti: è il governo dei Robin Hood al contrario''. Così il deputato del Pd Maurizio Martina in un post su Facebook. ''È il governo dei condoni - aggiunge Martina - e degli occhi chiusi sull'evasione fiscale che ora per finanziare la Flat tax è disposto a mettere le mani in tasca ai lavoratori dipendenti".

"Per loro un miliardario e un operaio devono pagare le stesse tasse, per noi no. Non potrà mai essere così perché chi ha di più deve dare di più. Noi rilanciamo la nostra proposta per buste paga più pesanti per 20 milioni di lavoratori. Occorre tagliare le tasse sul lavoro almeno di 15 miliardi di euro per poter avere fino a 1500 euro netti in più all'anno per ciascun lavoratore".



 

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