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Venerdì, 19 Aprile 2024
ECONOMIA

Dal bonus casa agli 80 euro: ecco dove finisce il "tesoretto" degli sgravi fiscali

Il bonus Renzi è la voce che incide di più sul complesso delle tax expenditures, ma al secondo posto spicca la detrazione al 50 per cento delle spese per il recupero edilizio. Secondo la Cgia di Mestre "disboscare questa giungla è un atto di giustizia sociale" visto che una parte delle agevolazioni è appannaggio dei contribuenti più facoltosi

La riduzione delle così dette "tax expenditures" è, o forse era, una delle bandiere del M5s che in campagna elettorale aveva puntato molto sui tagli alle "spese inutili" (che poi così inutili non si sono rivelate) per liberare risorse. La sforbiciata alle agevolazioni è stata rilanciata qualche settimana fa dallo stesso premier Conte, ma per ora nessuna ha spiegato nel dettaglio quali detrazioni andrebbero tagliate e quali conservate, ammesso che il governo abbia davvero voglia di intervenire. 

Anche perché intervenire sul complesso sistema di detrazioni e deduzioni non è facile come sembra e sopratutto non sarebbe molto popolare. Secondo un report diffuso oggi dalla Cgia di Mestre gli sgravi fiscali - vale a dire gli effetti delle detrazioni, delle deduzioni fiscali, dei crediti di imposta e delle cedolari secche - alleggeriscono di 137,6 miliardi di euro ogni anno il peso fiscale dei contribuenti italiani.

"Una dimensione economica importante - si legge nello studio - che risulta essere nettamente superiore all’evasione/elusione fiscale che, secondo le stime del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ammonterebbe, invece, a quasi 110 miliardi di euro l’anno".

Sgravi fiscali ed evasione, un tesoretto da 250 miliardi

"Tra bonus fiscali ed evasione – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo - il Governo dispone, potenzialmente, di un tesoretto che sfiora i 250 miliardi da cui si potrebbero reperire, ad esempio, i 23 miliardi necessari per evitare l’aumento dell’Iva. E’ altresì vero che i risultati dalla lotta all’evasione sono ancora molto contenuti e difficilmente entro la fine dell’anno potranno essere recuperate cifre importanti. Ma dalla razionalizzazione degli sgravi, invece, è possibile conseguire un risparmio di spesa significativo per sterilizzare il ritocco all’insù dell’Iva". 

Secondo la Cgia "disboscare questa giungla di misure agevolative è un obbligo morale e un atto di giustizia sociale, visto che una parte di questi vantaggi fiscali premia ingiustamente anche i contribuenti più facoltosi". Ma chi 

Ma chi usufruisce di queste agevolazioni? I 137,6 miliardi di sgravi fiscali - si legge ancora nel report - sono così articolati:

  • 61,1 miliardi di tax expenditures;
  • 39,1 miliardi di detrazioni ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e agli autonomi;
  • 26,8 miliardi di sgravi sui tributi locali;
  • 10,6 miliardi per detrazioni familiari a carico.

Sgravi fiscali, il bonus Renzi è la voce che incide di più

Ecco le voci principali che compongono le tax expenditures.

Tax expenditures-2

Il bonus Renzi è la voce che incide di più sul complesso delle tax expenditures (si parla di oltre 9 miliardi l'anno). Si tratta però di una detrazione - o meglio di un credito di imposta - destinato ai redditi medio-bassi e dunque difficilmente il governo si prenderà la briga di disfare una misura così popolare (e per molti lavoratori necessaria). 

La seconda misura è la detrazione al 50 per cento delle spese per il recupero edilizio che grava sulle casse pubbliche per 6,8 miliardi di euro. Non si tratta di pochi soldi se pensiamo che è grossomodo la stessa cifra stanziata nel 2019 per il reddito di cittadinanza. 

In terza posizione, invece, i proprietari di prima casa la cui rendita catastale non rientra nell’imponibile Irpef. Questi contribuenti beneficiano di uno "sconto" fiscale di 3,6 miliardi di euro. Le prime 20 voci incidono sul totale della spesa (pari a 46,1 miliardi all’anno) per il 75,5 per cento. Ciò vuol dire - spiega la Cgia - che la spesa per questo pacchetto di interventi agevolativi è fortemente concentrato su poche voci.

Se, infine, misuriamo le agevolazioni fiscali per settore economico, notiamo che al comparto casa e all’assetto urbanistico le agevolazioni nel 2019 ammontano a 20,4 miliardi di euro. Seguono le politiche per il lavoro con 14,4 miliardi, la tutela della salute con 4,6 miliardi e la competitività e lo sviluppo delle imprese con 4,5 miliardi di euro. 

"Ridurre la pressione fiscale per combattere l'evasione"

Per quanto riguarda il tema dell'evasione la ricetta della Cgia è semplice: ridurre la pressione fiscale. 

"È verosimile ipotizzare – afferma il Segretario Renato Mason - che con meno tasse da pagare, si registrerebbe una decisa emersione di base imponibile tale da consentire all’Amministrazione finanziaria di concentrare le attività di contrasto nei confronti dei comportamenti fiscali più insidiosi. Va altresì segnalato che nel nostro Paese la riduzione strutturale delle tasse potrà comunque avvenire solo se si ridurrà di pari importo anche la spesa pubblica improduttiva. Altrimenti rischiamo di illudere inutilmente i cittadini che mai come in questo momento chiedono meno tasse, soprattutto sugli stipendi e sulle pensioni".

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