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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Statali, i dubbi dei sindacati: mini-bonus in arrivo, su tutto il resto "nebbia fitta"

Ci saranno quasi certamente anche dei fondi destinati agli statali nella prima manovra targata M5S-Lega: ma le organizzazioni sindacali chiedono chiarezza al ministro Bongiorno

Termini vaghi, promesse per ora generiche. E i sindacati chiedono legittimamente di saperne di più. Ci saranno quasi certamente anche dei fondi destinati agli statali nella prima manovra targata M5S-Lega. Nel documento programmatico di bilancio che il governo ha consegnato a Bruxelles, infatti, si legge che sono "in arrivo 540 milioni di euro, per il prossimo anno, che serviranno all'assunzione e alle code di rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici". Definizione poco chiara, secondo i sindacati, che hanno chiesto lumi alla ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno: come saranno utilizzate le risorse appena stanziate?

Verso la conferma del bonus extra di 20 euro lordi

In base alle stime, è possibile ipotizzare che i fondi destinati al comparto pubblico siano sufficienti solo per rifinanziare il cosiddetto 'elemento perequativo', il bonus extra da 20 euro lordi al mese destinato agli statali con un reddito inferiore a 26mila euro.  La deduzione è puramente aritmetica. Per coprire tale incentivo infatti, introdotto nell'ultimo contratto degli statali ed in scadenza a dicembre 2018, servirebbero circa 500 milioni. Una somma dunque ricavabile dai 540 milioni appena stanziati dal governo, fondi che altrimenti sarebbero insufficienti per finanziare altre misure.

In una nota congiunta i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, hanno chiesto chiarezza sulle risorse per il rinnovo del pubblico impiego e hanno chiesto al ministro della Funzione Pubblica Giulia Bongiorno di essere convocati "con urgenza e dare avvio al percorso per il rinnovo dei contratti pubblici".

Proprio la "stabilizzazione dell'elemento perequativo" è una delle rivendicazioni sindacali, cui si aggiungono "il finanziamento del nuovo sistema di classificazione e la valorizzazione professionale" ed "il rinnovo dei contratti pubblici per il triennio 2019/2021". "Queste le priorità sulle quali ci aspettiamo risposte certe e non più parole di semplice propaganda e sulle quali siamo pronti al confronto così come alla mobilitazione", sostengono i sindacati in una nota, chiedendo di "mettere in condizione le lavoratrici e i lavoratori di avere strumenti e dignità".

I dubbi dei sindacati

Il fatto che i soldi previsti non serviranno con ogni probabilità ad avviare i negoziati con i sindacati per il rinnovo del contratto non va giù alle organizzazioni sindacali. 

Dal documento programmatico di bilancio 2019 hanno aggiunto, "non si capisce il governo cosa intenda, tra le misure previste per il pubblico impiego, per risorse finalizzate alle assunzioni e alle code del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Per noi le rivendicazioni sono chiare e le abbiamo già indicate al ministro".

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