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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Decreto "fiori d'arancio": nel dl Rilancio spunta il bonus matrimoni (a scapito del Rdc)

Detrarre dalle tasse le spese del matrimonio (fino a 25.000 euro) per rilanciare il settore del wedding. Lo stabilisce un emendamento al dl rilancio che punta ad un fondo da 200 milioni di euro da sottrarre agli stanziamenti per il reddito di cittadinanza

Il rilancio passa anche dai matrimoni: un aiuto al settore da un nuovo bonus che potrebbe entrare nel decreto legge rilancio per aiutare le famiglie a barcamenarsi tra le spese per il ricevimento a quelle per il wedding planner e l'abito nuziale: un modo per ripartire con la gioia del giorno più bello. Il bonus matrimoni compare tra gli emendamenti nel decreto Rilancio: il provvedimento - se approvato - potrebbe contare su 200 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021, mediante una corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo per il reddito di cittadinanza.

Il bonus matrimoni così come elaborato dall'emendamento prevede che, a decorrere dal primo gennaio 2021 sia possibile richiedere una detrazione dall'imposta lorda per le spese sostenute in Italia per pagamenti connessi alla celebrazione del matrimonio.

La detrazione è prevista nella misura del 25% cento delle spese fino ad un ammontare complessivo non superiore a 25.000 euro.

Bonus matrimonio, le spese detraibili

Ammesse alla detrazione anche le spese relative al servizio di ristorazione o di catering, all'affitto dei locali, al servizio di wedding planner, agli addobbi floreali, agli abiti degli sposi, al servizio di trucco e acconciatura, al servizio fotografico.

Va ricordato che sono poco meno di 1.300 gli emendamenti al decreto rilancio complessivamente segnalati dai gruppi parlamentari sugli oltre 7.500 depositati alla Commissione bilancio della Camera dei deputati.

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