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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Borse, Milano chiude in calo: tensioni con Bruxelles per il Def

Il Ftse Mib chiude la prima seduta della settimana in perdita del 2,4%: pesa ancora sull'andamento dei mercati la 'frizione' tra il governo e l'Ue sulle misure inserite nel Documento di Economia e Finanza

(Alliance News) - Piazza Affari conclude la prima seduta della settimana in calo, principalmente a causa dei timori sulla tenuta dei conti pubblici italiani. Venerdì la Commissione europea ha notificato al governo il mancato rispetto degli obiettivi di bilancio presentati a luglio e ha definito l'attuale piano come una "fonte di seria preoccupazione", dal momento che si discosta molto da quello precedentemente concordato.

La Commissione europea ha tempo fino alla fine di novembre per esprimere formalmente un giudizio sulle previsioni di bilancio dell'Italia, nonché su piani economici più dettagliati che il governo dovrebbe presentare a Bruxelles entro il 15 ottobre.

Martedì il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sarà alla Camera per spiegare il Def, in attesa dell'asta di titoli pubblici prevista per mercoledì. Intanto al Tesoro guardano con preoccupazione il rendimento dei Btp a due anni, che ha iniziato la settimana con un balzo del 16,7% a 1,56 punti. "La curva dei rendimenti si sta appiattendo in modo vistoso e questo non è mai un buon segno", spiega un trader, per il quale "la politica e i giornali dovrebbero imparare a non fossilizzarsi solo sul differenziale tra Btp a dieci anni e Bund omologhi", come scrive Francesco Bonazzi per Alliance News nel suo "Affari in Piazza" di lunedì.

Tornando a Piazza Affari, il FTSE Mib ha ceduto il 2,4% a 19.851,47, dopo aver terminato la seduta di scambi di venerdì in calo dell'1,3%.

Tra gli indici minori, il Mid-Cap ha terminato in calo del 2,7% a 37.901,44, dopo che ha ceduto il 2,6% nella seduta di venerdì, lo Small-Cap ha ceduto il 2,7% a 19.807,40, avendo chiuso l'ultima seduta in rosso dell'1,3%, mentre l'AIM ha chiuso gli scambi in flessione dell'1,2% a 9.154,90 dopo aver terminato in calo dello 0,2% venerdì scorso.

Sul fronte societario, ancora una volta a risentire maggiormente della tensione tra l'Unione europea e l'Italia è il comparto bancario, ma si registrano cali diffusi in quasi tutti i settori. Il peggior titolo bancario è Banco BPM, in rosso del 6,5%. Seguono UBI Banca, in calo del 4,9%, Finecobank, giù dell 4,8%, Mediobanca che cede il 4,7% e Banca Generali, in flessione del 4,5%.

In perdita anche i titolti petroliferi, con il Brent che scende dai massimi di USD85 - a USD83,48 al barile a mercati chiusi - riportati durante la scorsa ottava. Eni cede il 2,6%, Saipem chiude in rosso del 2,8% e Tenaris flette dello 0,5%.

Perdite anche per il titolo di Telecom Italia, in rosso del 2,0%, colpito anche dal taglio di target price a EUR0,65 da EUR1,15 da parte di Macquaire. Il titolo non sembra risentire delle rassicurazioni dell'Ad Amos Genish che, in un'intervista rilasciata ad 'Affari e Finanza' di La Repubblica pubblicata lunedì, ha dichiarato che resterà al suo posto, nonostante la situazione problematica ai vertici della società stia diventando insostenibile.

"Il titolo Tim è stato penalizzato da effetti esterni, come il rischio Paese – ha proseguito Genish nell'intervista – e dal downgrade del settore a livello europeo, ed altri come l'arrivo di Iliad, gli investimenti per il 5G, il negativo tasso di cambio in Brasile e i temi legati alla governance. Sono tuttavia convinto che il mercato apprezzerà la nostra capacità di superare questi eventi meglio del previsto".

L'unico titolo che ha terminato sul lato opposto del principale indice meneghino è quello di Recordati che al termine degli scambi riesce a raccogliere lo 0,5%.

Sul Mid-Cap, Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna realizza il peggior risultato e cede il 13,1%. Banca Ifis conclude la seduta in calo del 12,6%, con il titolo che risente dell'innalzamento dello spread. Il titolo di Sarasinvece sale del 3,2%.

Tra le società a media capitalizzazione quotate sull'indice Small-Cap, CHLha chiuso in calo del 10,1%. In forte ripresa Astaldi che finisce su del 12,8%, classificandosi come miglior performer e recuperando dopo le pesanti perdite della settimana prima.

Sull'AIM, tra i peggiori performer si segnalano Energica Motor Company, in calo del 10,5% e Grifal, che segue a breve distanza con una perdita del 9,1%. Seduta positiva invece per CFT, che guadagna il 4,9%.

Sul fronte delle notizie economiche, i dati dei sondaggi del think tank tedesco Sentix pubblicati lunedì hanno mostrato che la fiducia degli investitori nell'Eurozona si è indebolita ad ottobre, in gran parte a causa delle incertezze sulla politica fiscale in Italia e dell'industria automobilistica in Germania. L'indice di fiducia degli investitori è sceso più del previsto a 11,4 ad ottobre dal 12,0 di settembre. La lettura prevista era di 11,8. L'indice della situazione attuale si è attestato a 33,0, al minimo da aprile 2017 e in calo da 35,0 di settembre. Nel frattempo, l'indicatore delle aspettative future è salito a meno 8,3 da meno 8,8 del mese precedente.

Passando alle principali piazze europee, il CAC 40 di Parigi ha chiuso la prima seduta della settimana in flessione dell'1,1% e il DAX 30 di Francoforte ha terminato sotto dell'1,4%.

A Londra il FTSE 100 ha perso l'1,2%. Tra i peggiori performer si segnalano Halma, giù del 4,7% dopo che Shore Capital ha declassato la società di rilevamento di rischio a 'Hold' da 'Buy' e Vodafone, in rosso del 3,5%. Il titolo delle telecomunicazioni ha risentito del downgrade del broker Jefferies, che ha tagliato il rating a 'Hold' da 'Buy'.

A New York, a metà seduta il Dow Jones è in calo dello 0,8%, il Nasdaq è in rosso dell'1,3% e l'indice S&P 500 cede lo 0,4%.

Nel Forex, alla chiusura delle principali Borse europee, la moneta unica ha un valore di USD1,1475 rispetto a USD1,1508 registrato alla chiusura di venerdì. La sterlina vale USD1,3055 contro USD1,3088 dell'ultima chiusura.

Nel commercio di materie prime, il Brent viene scambiato a USD83,48 al barile contro USD84,65 al barile di venerdì sera mentre un'oncia d'oro vale USD1.189,20 contro USD1.201,84 dell'ultima chiusura.

Nel calendario economico di martedì, alle 0800 CET saranno pubblicati dalla Germania il saldo della bilancia commerciale e il PMI delle importazioni, mentre nel pomeriggio, dagli Stati Uniti, si attende alle 1455 CET la pubblicazione del Redbook.

Nel calendario societario italiano, Pierrel rilascerà i risultati trimestrali.

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