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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Borse, Milano negativa: con lo spread in calo bene le banche

Il FTSE Mib al momento è in calo dello 0,1% a 20.581,78 dopo aver terminato la seduta precedente su dell'1,0%

(Alliance News) - Sono le banche le protagoniste indiscusse della giornata di scambi milanese, nonostante il listino abbia chiuso in ribasso, con il comparto che ha letteralemente fatto un balzo avanti fra tutti i suoi componenti. Settore bancario che beneficia delle rassicurazoni della politica sulla crescita economica mantenendo i conti in ordine, con il conseguente raffredamento dello spread che danza oramai nel perimetro dei 250 punti.

Il FTSE Mib al momento è in calo dello 0,1% a 20.581,78 dopo aver terminato la seduta precedente su dell'1,0%.

Tra gli indici minori, il Mid-Cap è in aumento dello 0,4% a 40.736,68, dopo aver chiuso in lieve rialzo dello 0,1% il giorno prima. Lo Small-Cap ha terminato sotto dello 0,2% 21.010,45 dopo la chiusura in calo dello 0,1% di martedì. L'AIM, infine, è anch'esso negativo dello 0,2% a 9.387,58 dopo aver terminato l'ultima seduta in verde dello 0,3%.

Sul fondo del listino delle blue chip si piazza STMicroelectronics, che perde il 4,6%, seguendo le perdite di perdite di ieri e in linea con i cali dI oggi del Nasdaq.

Male anche Moncler, giù del 4%, nonostante HSBC abbia alzato questa mattina il target price sulla società dei piumini ad EUR39,00 da EUR37,00, consigliando agli investitori di tenere in portafoglio le azioni della compagnia di abbigliamento.

Tra i petroliferi, cala Tenaris, giù del 2,1%.

In calo anche Fiat, giù del 2,5% dopo aver registrato ieri negli Usa vendite per 193.718 veicoli nel mese di agosto, in aumento del 10% rispetto alle 176.033 unità vendute nell'anno precedente. Giù anche Ferrari con il 2,9%.

Tra i titoli in verde sul paniere principale, ancora una volta le banche si mettono in luce con il calo dello spread.

Bene BPM, su del 7,2%, Ubi con un rialzo del 4,4%, BPER, in rialzo del 4,3%, Mediobanca, in crescita del 3,3%. Su anche UniCredit con l'1,8%, con indiscrezioni su un futuro matrimonio con Societè Generalè di cui non si ottengono commenti da parte della banca di Mustier.

Sull'indice dedicato alle Mid Cap, in rialzo Credito Emiliano con il 6,2%.

Su anche Anima Holding con il 5,8%. Banca d'Italia ha approvato la fusione di Aletti Gesielle SGR in Anima SGR.

In fondo al listino Brunello Cucinelli con il 3,3%, male anche Diasorin con il 2,5%. Il peggiore di tutti è però Amplifon, che chiude in rosso del 3,1%.

Nello Small, bene Immsi che, due giorni dopo averli resi noti, beneficia dei conti del primo semestre e guadagna il 10,6%.

In avanti anche Brioschi, su dell'8,2%, e Netweek che chiude la giornata in doppia cifra al 10%.

Chiudono il listino di cattivo umore Zucchi, che lascia sul parterre a fine giornata il 4,9%, insieme a Conafi con il 3,9% e Stefanel, titolo del settore abbigliamento che va sotto dell'1%.

Infine, sul listino AIM, Ecosuntek raccoglie a fine giornata il 9,8% e Portobello che taglia il traguardo con un allungo dell'8,1% pagando dazio all'inizio di giornata per via delle prese di profitto e invertendo la rotta durante le contrattazioni. Al rialzo anche Giorgio Fedon con il 5,9%.

Sul fondo, Mondo Tv Suisse paga un dazio finale del 3,2% dopo i recenti aumenti mentre Agatos cale del 3,7% e Prismi con il 3,6%.

Sul fronte delle notizie economiche, il PMI sei servizi in Italia è sceso a 52,6 ad agosto dal 54,0 del mese precedente mentre gli economisti avevano previsto un rallentamento meno marcato della crescita a quota 53,2.

Il PMI dei servizi di agosto dell'Eurozona è salito a 54,4 dal 54,2 di luglio, in linea con le stime degli economisti. Il PMI composito, invece, è aumentate a quota 54,5 dal 54,3 di luglio, superando anche la stima flash di 54,4.

Sempre nell'Eurozona, su base mensile il volume destagionalizzato delle vendite al dettaglio è diminuito dello 0,2% nell'Eurozona ed è rimasta invariata nell'UE a 28. A giugno, il volume degli scambi al dettaglio era aumentato dello 0,3% nell'Eurozona mentre non era stato registrato nessun cambiamento nell'UE a 28. Gli economisti si aspettavano un calo dello 0,1% nell'area dell'euro.

Su base annua, l'indice delle vendite al dettaglio adjusted è aumentato dell'1,1% nell'Eurozona e del 2,0% nell'UE a 28. A giugno 2018 le vendite al dettaglio erano aumentate inizialmente dell'1,2 o dell'1,5% rivisto. Gli economisti si aspettavano una crescita dell'1,1%.

Gli economisiti si aspettavano un punteggio pari a 52,6 e il dato è diminuito bruscamente dal 52,8 registrato a luglio - sebbene rimanga al di sopra della linea del punteggio di 50 che separa l'espansione dalla contrazione.

Passando agli altri principali indici europei, il CAC 40 di Parigi chiude in rosso dell'1,6%, il DAX 30 di Francoforte cede l'1,4% e il FTSE 100 di Londra ha terminato in ribasso dell'1%.

Negli USA, a metà matinata di mercoledì, il Dow è poco al di sotto della parità, il Nasdaq è in rosso dell'1,4% e l'S&P 500 flette dello 0,5%.

Nel Forex, la moneta unica a fine seduta passa di mano col dollaro a USD1,1624 rispetto a USD1,1555 registrato alla chiusura di Piazza Affari di martedì. La sterlina, invece, vale USD1,2957 contro USD1,2824 della seduta precedente.

Nel commercio di materie prime, i prezzi del greggio sono scesi mentre la tempesta tropicale che ha colpito le coste del Golfo degli Stati Uniti si è indebolita deviando dalle aree di produzione del petrolio. Al termine della seduta a Piazza Affari, il Brent ha un valore di USD77,32 al barile contro USD78,12 al barile di martedì sera.

I prezzi dell'oro i prezzi oscillano al ribasso per via della forza del dollaro per le preoccupazioni relative ai conflitti commerciali internazionali e all'aumento dell'inflazione nei mercati emergenti. Un'oncia d'oro vale USD1.196,60 contro USD1.202,64 dell'ultima chiusura di Piazza Affari.

Nel calendario economico di giovedì, in arrivo dalla Germania allae 0800CET gli ordinativi delle fabbriche tedesche, mentre nel pomeriggio negli Usa saranno pubblicati alla ore 1430 CET le richieste dei sussidi di disoccupazione e il PMI del settore servizi alle 1545 CET.

Tra i risultati semestrali in arrivo domani, si menzionano Beghelli, Caleffi, Dea Capital, Exor e Fidia.

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