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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Borse, Piazza Affari in rosso: banche e STM sul fondo

Milano chiude la settimana in perdita: la seduta di venerdì si conclude con un -1,3%. Sui mercati pesa ancora il braccio di ferro sulla manovra tra il governo e l'Europa

(Alliance News) - Tra le preoccupazioni per il rapporto tra Italia e Unione Europea dopo la presentazione della Manovra del governo gialloverde e gli occhi puntati ai dati macro USA, il principale indice di Piazza Affari ha chiuso in calo l'ultima seduta della prima settimana di scambi di ottobre, con solo pochi titoli in verde.

Intanto, sul fronte politico, il ministro Giovanni Tria ha compiuto alcuni passi verso Bruxelles giovedì sera per cercare di riparare i rapporti con l'UE dopo la presentazione del bilancio la settimana scorsa.

Nella nota di aggiornamento al Def, il governo ha indicato una crescita pari all'1,5% per il 2019, all'1,6% nel 2020 e all'1,4% nel 2021. Il deficit/PIL passerà dal 2,4% del prossimo anno al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021, secondo le previsioni del governo.

Per quanto concerne il debito pubblico, vera spina nel fianco di ogni inquilino di Palazzo Chigi, il governo ha indicato un valore del 130,9% per quest'anno, al 130% nel 2019, al 128,1% nel 2020 e al 126,7% nel 2021. Numeri molto ottimisti che Bruxelles passerà al setaccio, considerato che per il Belpaese la sua previsione di crescita è per l'1,1% nel 2019.

Tornando a Milano, il FTSE Mib ha terminato l'ultima sessione di scambi della settimana in ribasso dell'1,3% a 20.345,96 dopo aver concluso la seduta precedente in rosso dello 0,6%.

Tra gli indici minori, il Mid-Cap ha ceduto il 2,6% a 38.945,66 dopo aver chiuso in calo dello 0,6% il giorno prima. Lo Small-Cap ha perso l'1,3% a 20.360,25 dopo aver concluso la sessione di giovedì guadagnando lo 0,1%. L'AIM, infine, termina in calo dello 0,2% a 9.264,27 dopo aver ceduto lo 0,1% giovedì sera.

Tra le blue chip di Piazza Affari, Mediaset e Moncler chiudono in testa tra i pochi titoli in verde grazie a rialzi dell'1,4% e dell'1,3% rispettivamente.

Nel dettaglio, la società dei piumini beneficia del sentiment positivo scaturito a seguito dell'upgrade di Kepler Cheuvreux, che ha alzato il rating di Moncler a 'Buy' da 'Hold', confermando il target price a EUR41,00.

Telecom Italia ha invece chiuso in rialzo dello 0,1%. L'ex monopolista sale nonostante la revisione al ribasso dell'outlook da parte di Fitch - che ha però confermato il rating sulla società delle telecomunicazioni, portandolo a 'Negative' dal precedente 'Stable', ma mantenendo il senior unsecured rating e l'IDR a 'BBB-'.

"Telecom detiene una posizione di forza nel proprio mercato nazionale, ma deve affrontare una serie di sfide strutturali derivanti dall'aumento della concorrenza che potrebbe esercitare pressioni sull'Ebitda", spiega Fitch in merito alla decisione dell'abbassamento dell'outlook.

Sul fondo del paniere principale, Saipem cede il 4,4% nel giorno in cui il consigliere non esecutivo e non indipendente nonché membro del comitato per il Controllo e Rischi, Leone Pattofatto, ha rassegnato le dimissioni. Pattofatto è uscito anche dal cda di Cassa Depositi e Prestiti.

Sul titolo, però, pesa soprattutto il downgrade di giovedì ad opera di Citigroup, che ha tagliato il rating a 'Neutral' da 'Buy' e il target price a EUR5,60 da EUR5,20.

Fa peggio di tutti STMicroelectronics, giù del 4,9%. Tutte le aziende tech risentono del caso chip spia che mantiene alta la tensione tra USA e Cina, con la società quotata sul Mib che ha una grande esposizione sul mercato a stelle e strisce.

In calo poi le banche, con Banca GeneraliMediolanum e Intesa Sanpaoloche fanno peggio di tutte e riportano ribassi compresi tra il 3,3% e il 3,1%.

Infine, rosso anche per Leonardo, giù del 3,2% sia per le prese di profitto dopo i rialzi recenti sia per via del calo generale che interessa gli industriali e il comparto dell'impiantistica.

Sul Mid-Cap, invece, Brunello Cucinelli guadagna terreno - su del 3,1% a fine seduta - grazie al buon sentiment figlio dell'ottimismo dei broker.

In rosso, sull'indice delle società a media capitalizzazione, Juventus fa peggio di tutti con un ribasso del 9,9%. Per il presidente Andrea Agnelli, i prossimi sei anni sono cruciali per la società bianconera e per il calcio italiano. Il titolo cala dopo aver corso notevolmente nel mese di settembre.

Tra le small di Piazza Affari, AstaldiBialetti e Gequity chiudono una giornata segnata dalle sospensioni ai contratti, con la prima in particolare che tenta il secondo giorno di rimbalzo consecutivo dopo le copiose perdite post-richiesta di concordato. Astaldi ha chiuso in rialzo di poco meno del 13% a fine giornata.

Sul fondo, Gefran cede l'8,7% a fine seduta e Aedes il 5,1%. Lazio, unica società italiana impegnata in Europa a non aver vinto nel turno infrasettimanale di coppa, ha chiuso in ribasso del 6,7%.

Tra le PMI quotate, infine, Mondo TV Suisse termina in testa all'AIM complice un rialzo del 3,7% mentre, sull'altro versante del paniere delle piccole e medie imprese, Ki Group registra la peggior performance con un ribasso dell'8,3%. Male anche Net Insurance, giù del 5,7%.

Sul fronte macro, in Italia, ad agosto, si stima che le vendite al dettaglio siano aumentate dello 0,7%, rispetto al mese precedente, sia in valore sia in volume, come hanno mostrato i dati rilasciati dall'Istat venerdì mattina. A luglio, invece, si era registrato un calo dello 0,1% su base mensile e un calo dello 0,5% rivisto su base annuale.

Tornando ai mercati ma spostandoci in Europa, il FTSE 100 di Londra chiude in ribasso dell'1,2%, il DAX 30 di Francoforte ha ceduto l'1,0% e il CAC 40 di Parigi ha chiuso in calo dello 0,9%. In particolare, a Paternoster Square, Antofagasta registra una delle peggiori performance dell'indice delle blue chip, terminando in ribasso di oltre il 5,0%.

A New York, invece, il Dow cede lo 0,6% a 26.463,36, il Nasdaq perde l'1,1% a 7.795,35 e l'S&P 500 cala dello 0,4% a 2.890,39.

Nel Forex, a fine seduta di scambi venerdì, la moneta unica ha un valore di USD1,1508, in calo rispetto a USD1,1522 registrato giovedì in chiusura, mentre la sterlina scambia a USD1,3088 rispetto a USD1,3026 della precedente seduta.

Nel mercato delle materie prime, il Brent vale USD84,65 rispetto a USD85,62 di giovedì in chiusura. Un'oncia d'oro è scambiata invece a USD1.201,84 rispetto a USD1.203,14 del giorno prima.

Il calendario di inizio settimana prossima si apre con l'indice PMI della Cina alle 0345 CET, seguito dalle riserve in valuta estera cinesi alle 1000 CET. In Europa, dalla Germania arrivano l'indice dei prezzi all'importazione e la produzione industriale alle 0800 CET mentre, per l'Eurozona, Sentix rilascerà il suo indice della fiducia degli investitori alle 1030 CET.

Da segnalare la giornata di chiusura dei mercati giapponesi per via della festività del Giorno della Salute e dello Sport mentre, in Italia, nessuna società quotata dovrebbe rilasciare note sui bilanci.

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